Il Cile ha aderito alla causa intentata dal Sudafrica contro Israele con l’accusa di genocidio a Gaza. Lo ha comunicato ufficialmente la Corte dell’Aja. Alla fine di dicembre 2023, il Sudafrica ha avviato la procedura di accusa, che un mese dopo, il 25 gennaio 2024, ha avuto la prima seduta conclusa con una serie di raccomandazioni a Israele: impedire il genocidio, conservare e non manomettere le documentazioni al riguardo delle operazioni militari in corso.
Nel maggio 2024 la Corte Internazionale di Giustizia ha intimato all’esercito israeliano di non invadere Rafah, ma il governo Netanyahu non ha applicato la sentenza, come d’altronde ha disatteso la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Molti Paesi hanno aderito all’iniziativa di Pretoria, mentre vari Paesi Nato hanno tentato di ostacolare il corso della giustizia internazionale avanzando opposizioni. L’Italia è uno di questi: ha presentato un memorandum, copiato dai documenti del governo israeliano.
Ieri in una conferenza stampa il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha annunciato che il suo Paese sta preparando un dossier con le prove per l’accusa di genocidio a Gaza compiuto da Israele, precisando che il materiale raccolto finora occupa centinaia e centinaia di pagine. Il Sudafrica deve presentare entro questo mese le prove del genocidio. Il governo israeliano non manderà una delegazione, ma si limiterà a presentare un documento di difesa.