Nell’ultimo giorno del festival Todays i cittadini del comitato «No–Todays al parco della Confluenza» dichiarano che la mobilitazione non è conclusa. Riuniti all’ingresso del parco della Confluenza Stura–Po, a Torino, di fronte a uno striscione «Salviamo i parchi dalla speculazione dei grandi eventi», sono intervenuti a rotazione per ribadire che la protesta continuerà fino a quando qualunque progetto di utilizzo di massa dell’area verde sarà abbandonato.

La protesta, sostenuta da molti tra cittadini, movimenti dal basso, movimenti politici (Potere al Popolo!) e gruppi ambientalisti, ha accusato la Giunta comunale di anteporre gli interessi economici a quelli dell’ambiente e dei cittadini ed evitare intenzionalmente la prevista consultazione obbligatoria[1] come del resto già accaduto con il parco Artiglieri da Montagna, con diverse alberate dei viali cittadini e con il parco del Meisino, dove il Comune è in procinto di abbattere più di cento alberi per realizzare la cittadella dello Sport.

Il comitato ha contestato anche la tempistica sospetta per i permessi. A quanto risulta agli atti il 30 luglio la Giunta comunale autorizza, «visti i tempi ristretti», lo sforamento dei limiti di pressione sonora «sino a 75 dB(A) su 30 minuti, per 4 giornate (26, 29, 30 agosto e 2 settembre), nell’orario compreso tra le ore 14:00 e le ore 24:00». Sempre la Giunta comunale autorizza l’uso dei 12.500 mq di parco previsti il 6 agosto, mentre il provvedimento che autorizza la chiusura delle strade attorno al parco è del 13 agosto. Tuttavia, la Valutazione di Incidenza Ambientale da parte dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po Piemontese (che dovrebbe essere preventiva) viene firmata il 14 agosto, con prescrizioni obbligatorie che il comitato No–Todays, nei prossimi mesi, si propone di verificare puntualmente che siano state messe in pratica.

La quinta giornata del festival Todays. Foto M.Bariona

La stessa direttrice dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese dichiara, come riportato su La Stampa: «Il nostro parere è stato richiesto quando gli organizzatori avevano già vinto il bando e quindi ottenuto il contributo del Comune. Ci siamo trovati con il cerino in mano».

Non meglio è andata per quanto riguarda il numero di spettatori: con 22.000 presenze — ma si attendono i dati SIAE — nel parco su sette serate (3.100 a serata, in media) il festival non ha fatto meglio dell’edizione precedente che ha avuto 10.000 presenze su tre serate (3.300 a serata) pur essendo collocata in una superficie più piccola, adeguata e lontana da aree naturali protette.

Pubblico del Todays festival di Torino al concerto degli Overmono. Foto: M.Bariona

Contestato anche il prezzo dei biglietti, che non avrebbe dovuto superare l’ammontare dell’edizione precedente — circa 37 euro in prevendita — e che quest’anno variava tra i 40,5 e i 61,36 con una sola serata a 34,36 euro, e le ricadute sul quartiere: bassi che facevano vibrare le suppellettili, ciclovia chiusa con pericolo per i ciclisti che dovevano percorrere strada di Settimo e nessun vantaggio economico per la zona. Personalmente ho notato che alle 20 i bar erano tutti chiusi e nei giorni successivi ho chiesto spiegazioni a un paio di gestori: entrambi hanno risposto di non aver apprezzato un aumento di clienti, forse poiché l’organizzatore non permetteva l’ingresso di cibo e bibite e all’interno erano già presenti punti vendita di alimenti e bevande; dunque non valeva la pena tenere aperto.

La protesta si è conclusa con l’iscrizione sul vialetto che conduce all’ingresso del festival, protetto da una decina di agenti, della scritta «NO TODAYS ALLA CONFLUENZA» con tempera lavabile rossa.

Per leggere direttamente osservazioni e rivendicazioni del comitato No–Todays al parco della Confluenza, consultare l’indirizzo web: https://notodaysallaconfluenza.blogspot.com/2024/09/oltre-al-danno-il-flop-anche-per-merito.html

Protesta al parco della Confluenza nell’ultimo giorno del festival Todays di Torino. Foto: M.Bariona

Il Parco della Confluenza è situato all’interno del Parco Naturale del Po Piemontese[2] mentre l’area dei concerti era immediatamente adiacente alla ZPS (Zona di Protezione Speciale)[3] del Meisino (confluenza Po – Stura). Il limite della ZPS è infatti la pista ciclabile VEN–TO[4] che collega San Mauro a Moncalieri e che è stata chiusa proprio per permettere l’allestimento e lo svolgimento del festival.

Il sito del Comune di Torino[5] definisce la zona come un ambiente che, «nonostante la pesante ed evidente pressione dell’uomo», conserva le sue caratteristiche naturali e in cui «è possibile vedere ogni anno sempre più specie di uccelli, alcune delle quali molto rare» tra le quali l’airone cenerino che in Europa, in ambiente urbano, nidifica solamente a Torino e Amsterdam. Sempre lo stesso sito fa presente che in periodo estivo gli uccelli «sono indaffarati ad allevare la prole» e consiglia prudenza per non disturbarli.

Pare difficile che gli stessi uccelli non siano stati molestati dalle pressioni sonore emesse dall’impianto audio di un festival musicale a qualche centinaio di metri di distanza. Pare difficile anche che il calpestìo delle migliaia di persone previste nelle sette giornate di eventi non abbia arrecato danno al tappeto erboso, alla flora e alla macro, meso e micro–fauna.

Marioluca Bariona

 

Il parco della Confluenza qualche giorno prima del festival Todays. Foto M.Bariona

 

[1] Articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e articolo 9 della Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale, vedere la sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea (Grande Sezione) dell’8 novembre 2016, causa C-243/15 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:62015CJ0243

[2] Istituito con Legge Regionale del 27 marzo 2019, n.11 https://www.parcopopiemontese.it/parco-po-piemontese.php

[3] La ZPS fa parte della Rete Natura 2000, definita come “l’insieme delle aree individuate ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (detta Direttiva “Habitat”) e della Direttiva 2009/147/CE (detta Direttiva “Uccelli”), aventi come finalità la conservazione della biodiversità in un quadro comune per la conservazione delle piante, degli animali e degli habitat, attraverso la creazione di una rete coerente di ambienti da tutelare”. https://www.parcopopiemontese.it/zsc-meisino-confluenza-po-stura.php

[4] La ciclovia VEN-TO è un collegamento ciclabile tra Venezia e Torino. Progettata nel 2010 da un team del Politecnico di Milano è attualmente costituita da 300 km di pista e deve essere completata entro giugno 2026 in quanto utilizza fondi PNRR.

[5] Sito del Comune di Torino http://www.comune.torino.it/circ6/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/420