Il 27 agosto 2024 le province di Caserta, Benevento e Avellino sono state colpite da forti nubifragi che hanno causato frane e fiumi di fango in varie località. Particolarmente colpito San Felice a Cancello (CE), le strade della frazione collinare Talanico sono state invase da un fiume di fango e detriti. Sono morte due persone (una madre e il proprio figlio), i cui corpi sono stati ritrovati dopo parecchi giorni. Si tratta soltanto di una delle ultime frane che ha interessato il nostro Paese, ove i fenomeni franosi sono quasi all’ordine del giorno: sono state censite oltre 620.000 frane, che rappresentano i 2/3 di quelle europee (un’area di circa 24.000 km2, pari al 7,9% del territorio nazionale). Tali dati derivano dall’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia (Progetto IFFI) realizzato dall’ISPRA e dalle Regioni e Province Autonome secondo modalità standardizzate e condivise. Si tratta della banca dati sulle frane più completa e di dettaglio esistente in Italia, per la scala della cartografia adottata (1:10.000) e per il numero di parametri ad esse associati.
Ogni anno sono qualche centinaia gli eventi principali di frana sul territorio nazionale che causano vittime, feriti, evacuati e danni a edifici, beni culturali e infrastrutture lineari di comunicazione primarie (122 eventi principali nel 2020, 220 nel 2019, 157 nel 2018, 172 nel 2017, 146 nel 2016). Il 94% dei comuni italiani è a rischio per frane, alluvioni o erosione costiera, 1,3 milioni di abitanti sono a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni (Rapporto ISPRA, 2021). Superano i 2 milioni e 115 mila gli edifici italiani che insieme alle 727 mila imprese si trovano nelle aree più esposte al rischio idrogeologico. Di quest’ultime, oltre 84 mila ricadono nelle aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata, con oltre 220 mila addetti esposti a rischio; più di 640 mila imprese sono ubicate in aree a pericolosità per alluvioni nello scenario medio. Oltre 1 milione e 300 mila abitanti e quasi 548 mila famiglie vivono in zone a rischio frane e quasi 7 milioni di abitanti in aree soggette ad alluvione.
L’ISPRA di recente ha presentato una nuova versione di IdroGEO, la Piattaforma nazionale sul dissesto idrogeologico realizzata con lo scopo di fornire dati e servizi sempre più vicini a cittadini aziende e operatori finanziari. La piattaforma si aggiorna e inserisce nuove funzioni nell’ambito dell’infrastruttura di ricerca Geosciences IR coordinata dall’Istituto e finanziata dal PNRR MUR. La piattaforma IdroGEO consente la consultazione, il download e la condivisione di dati, mappe, report, documenti dell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia – IFFI, delle mappe nazionali di pericolosità per frane e alluvioni e degli indicatori di rischio.
Nel Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo (ReNDiS), invece, ISPRA gestisce le informazioni relative a tutti gli interventi di difesa del suolo finanziati con risorse di competenza del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dal 1999 ad oggi: circa 25.000 interventi per un totale di più di 17 miliardi di euro di finanziamenti.
Purtroppo, anche in tema di frane e alluvioni il PNRR arranca: il ministro Musumeci ha evidenziato un certo affanno per 22 interventi che dovrebbero impegnare 107,3 milioni di euro. Limiti questi ultimi che si aggiungono ai perduranti ritardi normativi nell’affrontare il dissesto idrogeologico e alla perenne carenza di risorse economiche.
Il nostro Paese resta fragile, scarsamente resiliente e soggetto a frane e inondazioni ricorrenti e pericolose, anche (se non soprattutto) a causa del consumo di suolo che non si arresta, del disboscamento continuo e dell’abbandono delle aree rurali montane e collinari. Secondo i dati pubblicati nel portale Polaris del CNR-IRPI, che da oltre vent’anni raccoglie, organizza e analizza informazioni sull’impatto che gli eventi di frana e d’inondazione hanno sulla popolazione, il 2023 è stato un anno terribile per l’emergenza idrogeologica in Italia: 47 eventi relativi a frane, inondazioni e allagamenti, che hanno causato 35 morti e 18 feriti. Numeri inferiori avevano fatto registrare i due anni precedenti: nel 2022 si erano avuti 21 eventi con 25 morti e 26 feriti, mentre nel 2021 il bilancio era stato di 26 eventi, 6 morti e 33 feriti. Nel primo semestre di quest’anno sono stati invece registrati 10 eventi relativi a frane, inondazioni e allagamenti, con un totale di 7 morti e 5 feriti (un bilancio già tristemente salito con le alluvioni di agosto delle province campane).
Qui i dati dei primi sei mesi del 2024