In Italia, le parole hanno il potere di creare o distruggere. Con l’aumento di discorsi d’odio e pregiudizi, soprattutto tra le giovani generazioni, è essenziale promuovere un uso consapevole della comunicazione. La nuova campagna di sensibilizzazione lanciata dall’ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale) affronta proprio questo tema: fermare la diffusione dei rumours, ovvero voci infondate e pregiudizi, che possono alimentare discriminazioni e odio.

La campagna si inserisce nel progetto DiversaMente – Giovani contro le discriminazioni, finanziato dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), che ha coinvolto oltre 300 giovani in 5 città italiane: Milano, Montesilvano, Pontedera, Reggio Emilia e Torino. Oltre ai giovani, anche 40 operatori ed educatori hanno partecipato all’iniziativa, portata avanti da un partenariato composto da 6 organizzazioni della società civile e 3 enti territoriali, tra cui Fondazione Feltrinelli, ARCI Valdera e il Comune di Reggio Emilia.

 

L’importanza delle parole

Come evidenziato da Rosaria De Paoli, direttrice di ICEI, “la campagna vuole promuovere il pensiero critico, soprattutto tra i giovani della Generazione Z, sull’uso delle parole nella vita quotidiana. Parole apparentemente innocue possono contribuire alla diffusione di rumours e, di conseguenza, a pregiudizi e discriminazioni”.

Spesso le parole generano stereotipi e discriminazione. Questi pregiudizi, diffusi senza verifica, alimentano una spirale di esclusione che può sfociare in odio e atti di violenza. La campagna “Ferma i Rumours, cambia il mondo!” invita a riflettere su come un uso più consapevole del linguaggio possa contribuire a una società più inclusiva e rispettosa delle diversità.

Campagna social e video virale

L’iniziativa ha scelto di parlare la lingua della Generazione Z, utilizzando il format del POV (Point of View), un approccio popolare sui social media. Il video promozionale, disponibile su YouTube, usa l’ironia per stimolare una riflessione critica: ogni persona, in un modo o nell’altro, può essere vittima o promotore di rumours e stereotipi.

La campagna si compone anche di una serie di caroselli social che giocano sui doppi sensi e ribaltano i luoghi comuni. Digital creator come Anna&Anastasia di Travel On Art, la divulgatrice Dalila Bagnuli, social media activist Alessandro Velata, inclusion ambassador Ethan Caspani, digital creator Selena Peroly e Dumitrascu Cristian sono i volti noti che hanno prestato la loro voce per diffondere il messaggio anti-rumours.

Educazione contro l’odio

DiversaMente non è solo una campagna social: è anche un progetto educativo. Oltre ai contenuti digitali, ICEI ha lavorato direttamente con i giovani e le istituzioni educative per creare spazi di dialogo e confronto. I centri di aggregazione giovanile coinvolti sono stati i luoghi principali di sensibilizzazione, promuovendo l’importanza di società interculturali e inclusive.

Il progetto si basa sulla metodologia anti-rumours, promossa dal Consiglio d’Europa, che mira a smantellare stereotipi e pregiudizi, dando ai giovani gli strumenti necessari per diventare leader del cambiamento. A partire dai centri giovanili di Milano, Montesilvano, Pontedera, Reggio Emilia e Torino, il progetto mira a creare città più inclusive, dove la diversità è considerata una ricchezza e non un ostacolo.

La rete “Tuttazione”

Una delle principali conquiste di DiversaMente è stata la creazione della prima Rete Nazionale di Giovani Attivisti Anti-rumours, chiamata “Tuttazione“. Questo network offre un’opportunità unica per i giovani italiani di collaborare su scala nazionale, condividendo esperienze e idee per promuovere la lotta contro le discriminazioni e i discorsi d’odio.

Conclusioni

La campagna DiversaMente offre un messaggio potente e attuale: le parole contano. Attraverso la riflessione sull’uso del linguaggio e il contrasto dei rumours, ICEI e i suoi partner invitano le nuove generazioni a costruire un futuro più inclusivo e libero da pregiudizi. Per saperne di più e seguire la campagna, visita il sito web di ICEI e il profilo Instagram di Tuttazione.