L’educazione nel bosco è un’esperienza originale, ricca di spunti di riflessione quantomeno necessaria, nel momento storico in cui siamo, immersi in una trasformazione sociale, ambientale e umana che ci destabilizza profondamente.

Parte III – Dall’esperienza alla competenza costruendo comunità

D.: Gli insegnanti hanno una linea didattica precisa o si tratta di un’esperienza dinamica, soggetta a trasformazione in corso d’opera?

R.: Questo è stato il grande lavoro di integrazione tra noi e il pool di insegnanti ed educatori con cui abbiamo sviluppato il progetto. Oggi abbiamo insegnanti bravissimi che sono con noi da 5-6 anni, che hanno preso in mano la sperimentazione dei primi anni, hanno compreso gli obiettivi e la visione del progetto e ne hanno modellato un approccio educativo all’asilo e un approccio educativo e didattico alle elementari. Siamo partiti con una metodologia (montessoriana), ma abbiamo deciso di non chiuderci in un metodo (che necessita di dettami a cui insegnanti e bambini in qualche modo devono adeguarsi) ma adottare un approccio che fosse dinamico e ci permettesse di inventare, studiare, prendere in prestito anche da altri progetti educativi, da scuole o forme educative e didattiche gli strumenti, i giochi, le attività con cui interpretare ogni singola cognizione, informazione o competenza da trasmettere.

Non abbiamo inventato niente di nuovo: è da Rousseau che il ruolo della natura viene incluso, sotto forme e teorie diverse, nella pedagogia passando da Dewey, Steiner, Montessori, Freire, etc.. fino ad oggi dove si assiste a un vero “boom” dell’importanza pedagogica di stare all’aperto.

Parliamo quindi non di un metodo ma di un approccio EnB basato sul Principio di realtà dove niente è fatto per finta e le esperienze dei bambini sono reali, fatte in ambienti e con oggetti veri e vissute con i propri sensi senza mediazione.

All’asilo EnB, Beatrice Simoncini e il team di educatori accompagnano i bambini nelle loro esplorazioni, scoperte e attività quotidiane che avvengono sul serio in un vero bosco e sul serio vengono prese dagli educatori che accompagnano pensieri, osservazioni e ragionamenti del bambino. Così come i giochi di ruolo sono veri e gli ambienti per la lettura, il relax etc sono luoghi a quello dedicati.

Alle elementari EnB, Chiara Lippi e il gruppo di insegnanti lavorano per proporre un’esperienza diretta, reale, curiosa e interessante, attraverso un processo didattico che parte dall’esperienza per arrivare all’acquisizione della competenza. Le idee e le proposte didattiche si adattano a specifiche competenze di tutte le materie; grammatica, storia, geografia, matematica, geometria, scienze… L’insegnate facilita il processo, creando un contesto e strumenti adeguati ma sono i bambini che scoprono, estrapolano, comprendono e trovano le risposte, con soddisfazione e intensità nella memoria.

Quando si comincia a scrivere, per esempio, bastoncini o sassi sono ottimi per formare le lettere in stampatello ma per il corsivo, la corda è un ottimo surrogato di una linea unica che corre via; e poi quanto fatto si può riportare sulla lavagna o su fogli. Per le misurazioni e le equivalenze, si parte con metri e bilance per misurare tutto ciò che capita a tiro: dalla circonferenza di un albero all’altezza di un palo, al peso di un sasso, di un uovo, di una piuma. Si misura, si controlla e si annotano i dati. E poi se ne parla e si condividono le regole. In geografia parlare di colline, pianure, torrenti e punti cardinali significa percorrerli, affrontare le linee altimetriche o leggere e sovrapporre una mappa con la realtà di salire o scendere, attraversare un bosco o un campo, essere stanchi e avere sete, etc.

Per affrontare la geometria, toccare, manipolare e rigirarsi tra le mani forme e figure geometriche a due o tre dimensioni e magari disegnarle e misurarle, offre una certa confidenza fisica, prima di affrontarle con le formule.

Alle medie EnB, Francesco Pigozzo e Daniela Martinelli proseguono l’idea e l’importanza dell’esperienza come fattore centrale di esplorazione e come forma di apprendimento e conoscenza. Ma rispetto al contesto vissuto durante le elementari, l’orizzonte esperienziale si amplia di pari passo con l’età, il pensiero e l’esigenza di conoscere. Oltre alle attività in classe, musei e mostre, città, centri scientifici e culturali, incontri con esperti di diverse discipline diventano il nuovo contesto dove svolgere le numerose esperienze di apprendimento e conoscenza. Vere e proprie esplorazioni che si susseguono e che introducono o approfondiscono i diversi argomenti che vengono affrontati dal programma di studi.

Non solo la didattica ma anche la classe è un ambiente reale di chi lo vive. È un mondo gestito dai bambini, dai ragazzi e dagli insegnanti che durante l’anno, ma anche ogni mattina, la progettano per quel che serve: spostare i banchi per metterli a forma di una lettera in prima, spostarli per fare posto sul pavimento per un lavoro di gruppo in terza o raggrupparli per una ricerca di gruppo alle medie; appendere oggetti, portare strumenti utili a qualche attività…

D.: Qual è il messaggio educativo essenziale? Se è possibile sintetizzarlo in poche frasi.

Siamo partiti con questo progetto ormai otto anni fa, siamo al nono anno e abbiamo asilo, elementari e medie. Volevamo offrire ai nostri bambini e ai nostri ragazzi un modo di imparare secondo natura, un’opportunità di stare tanto all’aperto, avere esperienza diretta di quello che imparano, acquisire competenze e propensione al ragionamento per garantire loro la capacità di essere autonomi, di avere autostima e di mantenere il piacere a imparare. Ragazzi che potranno perseguire i loro progetti di vita sereni e centrati, qualsiasi cosa decideranno di fare.

Per maggiori informazioni e contatti:

asilonelboscofirenze@gmail.com

elementarinelboscofirenze@gmail.com

medienelboscofirenze@gmail.com

 

Parte I – L’equilibrio fra didattica e centratura personale

Parte II – Il coraggio di imparare secondo natura