Si intitola ‘La lama e la croce’ il nuovo libro del giornalista Francesco Comina, pubblicato dalla Libreria Editrice vaticana, che narra le storie inedite di alcune persone decapitate in Germania per essersi opposte al nazismo sotto la spinta del Vangelo.
In occasione della presentazione a Bologna del libro nei giorni scorsi abbiamo intervistato l’autore, chiedendogli cosa lo ha spinto alle ricerche da cui è nato il libro.

“Ho scritto il libro sulla scia di altri lavori che ho fatto precedentemente sul tema della memoria di chi ha avuto il coraggio di andare controcorrente, e soprattutto sulla coscienza di donne e uomini che hanno rappresentato un imponente movimento di lotta al nazismo in Germania.

Sono fatti che si conoscono poco in Italia.

I giovani tedeschi e austriaci che hanno deciso di opporsi al nazismo sono stati molti di più di quanto non si creda.
Si calcola che oltre trecentocinquantamila persone abbiano cercato in qualche modo di fare qualcosa per ribellarsi al dittatore e in buona parte sono stati uccisi.
I militari fucilati sul campo, i civili processati e ghigliottinati.
Si usava a quel tempo in Germania la ghigliottina, con cui veniva recisa la testa del condannato, come a dire che le teste pensanti non dovevano restare attaccate al corpo di chi decideva di opporsi al nazionalsocialismo.

Mi sono messo un po’ a caccia di queste storie, una decina sono quelle raccontate nel libro.

Una storia quasi del tutto sconosciuta in Italia è quella di un gruppo di ragazzini, quasi tutti di sedici anni, che a Monaco, nelle stesse vie e negli stessi anni in cui agiva la ‘Rosa Bianca’, la nota organizzazione antinazista di studenti universitari di Monaco.
Hanno fatto le stesse cose, solo che erano molto giovani, capeggiati da Walter Klingenbeck, ma di loro non si sapeva quasi nulla.
Hanno fatto a Monaco volantinaggi, scrivevano di notte sui muri dei palazzi ‘Freiheit (Libertà)’, hanno cercato di fare propaganda attiva, hanno addirittura creato una radio clandestina, si sono costruiti un aereo telecomandato che doveva sorvolare Monaco e gettare volantini antinazisti.
Klingenbeck aveva appena 18 anni quando è stato processato e ghigliottinato.

Poi una grande figura, Max Josef Metzger. A novembre verrà beatificato, è stato una figura straordinaria, un sacerdote militante per la pace, uno dei precursori del pacifismo europeo, già dal 1917 lui girava per l’Europa con l’intento di creare un movimento pacifista europeo. Si è impegnato anche molto per l’ecumenismo.
Quando poi sono arrivati i nazisti, lui si è messo frontalmente contro di loro , scrisse ‘Mi possono anche tagliare la lingua, ma io parlerò con i miei silenzi’.
Grazie al cielo è stato valorizzato da papa Francesco e si arriverà a breve alla sua beatificazione.

Poi ci sono delle importanti figure di donne, fra cui due donne di Berlino, di una cellula di resistenza berlinese abbastanza solida, quasi 150 persone ne facevano parte.
Queste due giovani, Eva Maria Buch 22anni e Maria Terwiel hanno fatto una durissima opposizione al nazismo, scrivendo, portando in giro volantini, e alla fine sono state catturate, processate e condannate a morte.
Eva Maria Buch scrive ai genitori poco prima di andare sul patibolo “Cari genitori, io sono contenta, perché la mia vita l’ho vissuta nel bene, rifarei tutto quello che ho fatto, ho agito secondo coscienza e questo è l’importante. Ci rivedremo nell’altro mondo.”

Questi giovani, che amavano la vita, la musica, amavano dipingere, l’arte, il ballo, la letteratura, la lettura, hanno agito con libertà, perché volevano che queste cose fossero per tutti, non solo per loro.

Questi giovani oppositori del nazismo in Germania andrebbero studiati e valorizzati con passione, perché dicono cose anche alle nostre nuove generazioni.

(Pax Christi Bologna ha registrato l’intervento di Comina sul libro , è già su Youtube a questo link https://youtu.be/0Q86HxQY3ws )