Nel profondo del Perù sud-orientale vivono i Mashco Piro, considerati il popolo incontattato più numeroso al mondo, con una popolazione di oltre 750 persone. I baroni della gomma intorno al 1880 invasero il loro territorio, durante il famigerato “boom della gomma” che stava falcidiando l’Amazzonia occidentale. Ridussero in schiavitù migliaia di indigeni nella loro stessa terra, tanti furono uccisi, picchiati, incatenati, braccati, violentati e derubati della loro foresta, della loro casa. Ma alcune comunità riuscirono a fuggire, si dispersero nella foresta, raggiunsero le sorgenti più remote dei fiumi e si tennero sempre lontani, nascosti, incontattati. I Mashco Piro, sopravvissuti a massacri e schiavitù, hanno espresso in modo molto chiaro la loro determinazione a difendere il proprio territorio.
Nel 2002, in risposta alle pressioni dell’organizzazione locale indigena FENAMAD, il governo creò la Riserva Territoriale Madre de Dios allo scopo di proteggere la foresta dei Mashco Piro, un territorio lussureggiante, ricco di vita, che si estende tra diversi bacini fluviali al confine con il Brasile.
Oggi però i loro discendenti, che continuano a vivere in isolamento, vedono le loro terre ancora una volta invase: una parte fondamentale del loro territorio è stata svenduta per il taglio del legno e il rombo delle motoseghe riempie l’aria. Vaste aree del territorio dei Mashco Piro sono state lasciate senza protezione, al di fuori della Riserva. E quel che è peggio, il governo ha emesso su gran parte di quest’area delle concessioni per il taglio del legno dando alle compagnie il diritto di abbattere il mogano e altri legni pregiati per decenni. Una delle concessioni più grandi è gestita da una società per il taglio del legno chiamata Canales Tahuamanu SAC. Le loro operazioni sono certificate come sostenibili ed etiche da FSC (Forest Stewardship Council), in aperta violazione dei loro stessi regolamenti contro il disboscamento nei territori indigeni.
Nella zona in cui opera Canales Tahuamanu, la perdita di vaste aree della loro terra sta spingendo i Mashco Piro fuori dalla foresta. Negli ultimi anni hanno iniziato ad apparire sulle rive dei fiumi di fronte alle comunità stanziali degli Yine, un popolo contattato con cui sono imparentati. A volte prendono banane e yucca negli orti degli Yine, o chiedono loro machete e pentole. La lingua degli Yine è strettamente imparentata con quella dei Mashco Piro e a volte – quando i Mashco Piro emergono alla ricerca di cibo e provviste – i due popoli riescono a comunicare. Spesso gli Yine sentono i Mashco Piro ancora prima di vederli perché fischiano prima di uscire dalla foresta, imitando il trillo acuto e sottile di un uccello tinamo: un avvertimento a stare lontani mentre raccolgono uova di tartarughe dalla riva del fiume o si prendono frutta e verdura. Anche se hanno antenati comuni, il contatto tra gli Yine e i Mashco Piro è pericoloso per entrambi. I Mashco Piro incontattati non hanno difese immunitarie verso malattie comuni e questo potrebbe scatenare epidemie mortali. Occasionalmente hanno anche attaccato gli abitanti dei villaggi vicini per ragioni che rimangono poco chiare, ma che si ritiene siano legate alle ripetute incursioni nel loro territorio. Molti Yine difendono i Mashco Piro, piantano un orto in più – un “chacra” – ai margini del loro villaggio dove gli indigeni incontattati possono servirsi del cibo, per poi scomparire di nuovo nella foresta.
La vita dei Mashco Piro è tornata così ad essere in grave pericolo perché devono affrontare tre minacce mortali: con l’aumento delle attività di taglio del legno, cresce il rischio di incontri letali tra indigeni e taglialegna; le nuove strade facilitano l’ingresso di coloni e colonizzatori nella foresta, che presto la distruggeranno; gli esterni portano con sé malattie comuni in Occidente, come influenza e morbillo, verso cui i Mashco Piro non hanno difese immunitarie. Un’epidemia potrebbe causare una strage.
Sebbene le autorità peruviane avessero precedentemente riconosciuto l’intera area come territorio dei Mashco Piro, si sono poi rifiutate di espandere la protezione a tutta l’area a seguito delle forti pressioni esercitate dai taglialegna.
Survival (https://www.survival.it/), che collabora con le organizzazioni indigene locali FENAMAD e AIDESEP per garantire che la terra dei Mashco Piro sia protetta in modo efficace, chiede a tutti di inviare una email al governo del Perù per chiedere di estendere l’area protetta per includere l’intero territorio dei Mashco Piro e di revocare le autorizzazioni già concesse per il taglio del legno.
Qui per inviare la email: https://intervieni.survival.it/page/154021/action/1?ea.tracking.id=TPages.