Si è tenuto oggi pomeriggio a Roma, in piazza Santi Apostoli, il presidio simbolico che da oltre sei anni accompagna il Digiuno di Giustizia in Solidarietà con i migranti.

Il Digiuno nacque per protestare nell’estate del 2018 contro l’approvazione delle leggi sicurezza ed è promosso, solitamente ogni primo mercoledì del mese, da Padre Alex Zanotelli come forma di condivisione con le sofferenze che l’Italia e il mondo occidentale infliggono cinicamente ai migranti che tentano di trovare la salvezza in Italia e quindi nell’Unione Europea. Sofferenze che iniziano con i respingimenti nel deserto e con la reclusione nei lager libici, fino ad arrivare alle stragi in mare dei naufraghi a cui viene negato il soccorso.

Al di là del piccolo presidio simbolico, che si tiene a Roma nei pressi dei palazzi del potere, centinaia di persone in tutta Italia partecipano a questa antica forma di preghiera, ma anche di protesta e di lotta.

Di seguito la lettera scritta per l’occasione da Padre Alex Zanotelli.

Da oltre sei anni, ogni primo mercoledì del mese, portiamo avanti il Digiuno di Giustizia in solidarietà con i migranti. Questa pratica del digiuno in solidarietà con i migranti è ispirata al testo di Isaia,58: “Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?” E da Matteo,25: “ Ero straniero e mi avete ospitato.” 

E’ basandosi su questa tradizione biblica che Papa Francesco nell’udienza generale del 28 agosto scorso ha usato parole durissime sulle politiche dell’UE e dell’Italia contro i migranti: “C’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave.” E ha aggiunto: “ Per accompagnare il popolo nel cammino della libertà, Dio stesso attraversa il mare e il deserto; non rimane a distanza, no, condivide il dramma dei migranti, è lì con loro , soffre con loro, piange e spera con loro. Il Signore è con i migranti, non con quelli che li respingono.” E poi ha precisato: “ Non è attraverso leggi sempre più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che si fermerà la strage.” 

Purtroppo dal governo Meloni abbiamo leggi sempre più restrittive. Infatti, il governo ha messo in atto nel 2024 una stretta senza precedenti sul diritto d’asilo, negandolo alla maggioranza dei migranti in arrivo sul nostro suolo. Non solo, ha revocato la protezione internazionale a migliaia e migliaia di persone che in Italia da anni lavorano regolarmente e pagano le tasse. E rimangono così in Italia da clandestini. Siamo davanti a un razzismo di Stato. Ma ancora più grave è la persecuzione costante e giornaliera contro le navi delle ONG che tentano di salvare i naufraghi in mare. In questi giorni stiamo assistendo al fermo amministrativo delle navi salvavita delle ONG: Geo Barents di Medici Senza Frontiere, ferma nel porto di Salerno,  Mediterranea Saving Humans, (porto di Trapani). In più, la stessa sorte è toccata alla Sea -Watch 5 nel porto di Civitavecchia. Il tutto con il solo scopo di annullare qualsiasi forma di salvataggio in mare, con la conseguenza di sempre più morti nel Mediterraneo.

Il 4 agosto si è tenuto il Digiuno di Giustizia a Riace, in ricordo particolare delle due orrende stragi, che potevano essere evitate, sulle coste calabre: Cutro e Roccella Ionica. Abbiamo inaugurato insieme a monsignor Bregantini e al sindaco Domenico Lucano il grande murales sulla strage di Cutro, nella piazza del Villaggio Globale. Ci si commuove sia di fronte alla rappresentazione sia leggendo lo scritto:

“In fuga da fame, sevizie e da guerre e da persecuzioni,
non cercavano ricchezze, non desideravano i tuoi averi,
non volevano sbarcare sulla luna né raggiungere il sole.
Erano in cerca sul “loro” stesso pianeta di una vita migliore!”

Alla fine, hanno perso anche la loro vita, perché nessuno è andato a salvarli. C’è solo di che vergognarsi: abbiamo perso la nostra umanità.

Noi continuiamo a indignarci davanti a queste barbarie, ritrovandoci per la nostra giornata di Digiuno di Giustizia l’11 settembre dalle ore 17 alle 18,30 in piazzetta Santi Apostoli a Roma, per continuare a gridare il nostro disgusto di fronte a queste politiche italiane ed europee, razziste e criminali.

Napoli, 6 settembre 2024