Nel conflitto per interposta Ucraina tra la NATO e la Russia, sta crescendo il rischio di un confronto armato aperto e ufficializzato tra grandi potenze nucleari. Le rinnovate, spesso esplicite, minacce di Putin di impiegare testate “tattiche” se, da una parte, mostrano che, nel quadro del diritto internazionale, non ci stiamo dirigendo verso la fine del conflitto, dall’altra aumentano il rischio di errori di calcolo. (Anche se molti analisti confidano in un relativo stallo sulle linee del fronte e in una svolta rappresentata da un nuovo presidente degli USA, che sarà eletto il prossimo novembre).

Oggi, rispetto al periodo della guerra fredda, in cui avvenne l’episodio in cui il colonnello sovietico Stanislav Petrov rimediò a un falso allarme nucleare contro la capitale Mosca, evitando una guerra nucleare per errore, questo rischio tende ad aggravarsi sia per il caos geopolitico (si pensi alle guerre sul territorio ucraino e in Medio Oriente), sia per i progressi tecnologici male indirizzati (miniaturizzazione delle armi, velocità ipersonica, intelligenza artificiale).

Il 26 settembre, come giornata ONU per l’eliminazione delle armi nucleari, ricorda quel drammatico episodio.


Lungi dall’aver appreso le lezioni della storia, le spese in armamenti nucleari vanno crescendo ed i 9 Stati dotati hanno superato nel 2023 la cifra di 90 miliardi di dollari per i loro arsenali.

Citiamo il documento (https://www.petizioni24.com/ricordiamo_petrov_no_rischio_nucleare )  con la quale abbiamo proposto e proponiamo alle attiviste e agli attivisti pacifisti italiani di darsi da fare perché siano intitolate vie o piazze all’obiettore russo (obiettore dell’intelligenza!) per sensibilizzare sul crescente rischio nucleare.

La campagna ICAN (Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari), premio Nobel per la pace 2017, ha appena organizzato, dal 16 al 22 settembre, una settimana di azione globale per dire basta alla spesa nucleare.

Sul sito ufficiale dell’organizzazione (ICAN – Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (icanw.org) ) abbiamo la notizia che 73 Stati hanno già ratificato il Trattato di proibizione delle armi nucleari.

In Italia le forze aderenti ad ICAN lavorano per coinvolgere gli Enti Locali nell’ICAN PLEGDE (100 città, tra le quali la capitale Roma, grazie in particolare a WILPF Italia), cui attualmente aderiscono circa 30 parlamentari, nella modalità per essi predisposta.

Un altro terreno di opposizione disarmista che si è aperto, con possibili implicazioni antinucleari, riguarda la decisione di installare in Germania nel 2026 missili a raggio intermedio (da 500 a 5.500 km), che è anche frutto della disdetta del Trattato INF (Forze nucleari intermedie), dichiarata, nel 2019, dall’allora presidente USA Donald Trump.

A Berlino, il 3 ottobre 2024, è prevista una grande mobilitazione nazionale del movimento pacifista tedesco. Su questo punto dei cosiddetti EUROMISSILI l’esperienza “storica” del Cruisewatching a Comiso (oggi sede della Pagoda per la Pace) e in Europa, sviluppatasi dal 1984 al 1987,  dà l’indicazione di non mollare mai, fino al possibile, riconosciuto,  successo (allora costituito dalla firma del Trattato da parte di Gorbaciov e Reagan).

l Disarmisti esigenti, in conclusione, ritengono che la corsa verso il precipizio va arrestata nella consapevolezza che la deterrenza nucleare, in tutti i suoi aspetti, costituisce, al di là delle illusioni immediate, la “massima garanzia di insicurezza”: una mobilitazione globale dal basso è quindi invocata come indispensabile. È necessario che  i cittadini “facciano chiasso” e premano sui governi e le organizzazioni internazionali  per esigere un dialogo immediato tra le parti coinvolte e nuovi tavoli per il disarmo nucleare. La sicurezza collettiva non può essere costruita sulle minacce nucleari e sulle guerre, ma solo sulla diplomazia che ricerca le “paci possibili”.

L’appuntamento è per una discussione online, il 29 settembre, per riflettere sull’esperimento tedesco di una lista per la pace, per l’esplorazione di temi e sfide, quali l’opposizione coerente alle guerre, la conversione ecologica, l’immigrazione, il blocco sociale di riferimento per una alternativa, le cui soluzioni oggi forse diamo troppo per scontate, e che la nuova formazione, con il suo approccio innovativo, anche se controverso può scuotere in modo profondo, per diversi punti di vista e aspetti.

Link per collegarsi da piattaforma zoom, domenica 29 settembre, dalle ore 18:00 alle ore 20:00

https://us06web.zoom.us/j/84801232820?pwd=NCPtMb8OYFQluz3zviEsxkjGDb0TbU.1