Il terrore degli euromissili contro la Russia che possono innescare un contrattacco nucleare irreversibile per il futuro dell’umanità intera e della sua storia e del suo valore
Attualmente subentra impellente il rischio della guerra nucleare sempre più prossima in quanto la Nato ha deciso di schierare e installare nuovamente gli euromissili, tanto contrastati in passato, anche con le manifestazioni di Comiso con numerose personalità del pacifismo e con semplici attivisti di pace, che hanno pagato anche con il carcere la loro obiezione alle armi. 

Questo nostro articolo a supporto e a sostegno dell’appello di PeaceLink sottoscritto da oltre 1000 pacifisti e personalità del mondo della cultura e della politica e dello spettacolo e da attivisti di pace e nonviolenza e dalle realtà e comunità di base

Gli euromissili condannano inesorabilmente l’umanità all’avvento dell’escalation militare e nucleare perché la Russia potrà scatenare un contrattacco contro gli Stati Uniti e la Nato.

Questo articolo equivale a un proclama e a un appello per destabilizzare l’Establishment e smettere di continuare sul crinale del baratro dell’escalation militare e nucleare

Con questo articolo, sottoscritto in collaborazione con alcune importanti personalità del mondo della cultura e della politica, vogliamo rilanciare un proclama e un appello preoccupato e allarmante, perché la scelta di schierare euromissili è un grave atto di disumanità e è un procedimento abbietto e abominevole e un provvedimento assurdo.

Dopo il Trattato INF degli anni ’80 il clima si acutizza fino alle attuali disposizioni Nato del vertice di Washington, dopo i summit di Madrid e Vilnius, non solo sugli euromissili, ma verso una rincorsa estrema al riarmo e alla militarizzazione

In una congiuntura storica e politica e sociale come quella attuale si assiste praticamente inermi  e inerti ad un’escalation delle tensioni militari a livello internazionale e mondiale. 

Un estremo appello del mondo del pacifismo per gridare e affermare il nostro dissenso contro il riarmo e l’annientamento di tutte le forme di vita sulla Terra

Per questo come pacifisti abbiamo pensato di diffondere e prima ancora di strutturare una raccolta di firme del mondo del disarmo e della nonviolenza provenienti anche dall’attivismo di base e dal basso per contrastare gli euromissili Nato che, ai tempi di Comiso erano a testata convenzionale e atomica, invece attualmente sono anche ipersonici e nucleari come scrive Domenico Gallo.

Da Bloch a Hessel a Morin: il richiamo dei grandi moniti per la pace nel mondo da parte di importanti intellettuali e padri costituenti dell’Onu e del diritto internazionale

Una raccolta di firme contro questi ordigni militari di distruzione di massa costituisce un richiamo al principio di responsabilità e al ‘principio speranza’ per un appello al ragionamento perché da ‘homo sapiens stiamo diventando homo demens’, come sostiene Alex Zanotelli. 

Un appello come grido di allarme dell’intera umanità contro il grave pericolo della deterrenza nucleare nel contesto di una nuova guerra fredda

Un appello accorato dal mondo pacifista affinché la guerra nucleare non torni a minacciare il nostro futuro prossimo. La mobilitazione ecopacifista tuttora in atto rappresenta una lampante denuncia contro il sistema di potere e la catena di controllo del sistema di potere e di guerra e contro la militarizzazione in generale e consiste in una netta dimostrazione di quanto la cittadinanza attiva e la società civile possano denunciare e farsi sentire innalzando dal basso voci differenti e istanze plurime in una comune corale per la creazione di una pace che alimenti la giustizia sociale e i diritti civili e soprattutto umani.

Il mondo ecopacifista e l’attivismo dal basso e soprattutto una consapevole massa critica per contrapporre la ragione della pace all’oscurantismo di una nuova era nucleare

La mobilitazione delle popolazioni e della massa critica può influenzare le decisioni governative e dei vertici come dimostra la storia. E questo appello di contrapposizione agli euromissili è un emblematico esempio. 

Gli euromissili costituiscono una vera strategia di annientamento per la contrapposizione di due blocchi di potenza e l’escalation nucleare si estende in Medio Oriente sino all’Indo Pacifico

La petizione contro gli euromissili Nato non costituisce una mera raccolta di firme e consensi, ma vuole diventare un movimento di massa critica e pacifista con opinioni ben nette e impostate che richiamino l’attenzione alle ripercussioni e alle conseguenze catastrofiche delle scelte della politica che si basa sulla deterrenza nucleare. Che non è solo convenzionale, ma appunto rischia tramite un’escalation atomica di trasformarsi a tutti gli effetti in deterrenza nucleare. 

Tornano gli euromissili come a Comiso, ma questa volta nucleari e ipersonici: una tragica e oscurantista svolta epocale

Quindi stanno tornando gli euromissili come a Comiso e siamo di fronte al nuovo pericolo epocale. Infatti gli euromissili Nato non sono solo convenzionali in quanto sono destinati a diventare nucleari. Questa panoramica e discussione sull’escalation militare e guerresca e di deterrenza nucleare globale senza confini e limiti giungerà anche nello scacchiere dell’Indo Pacifico. 

I troppi vertici della Nato: da Madrid a Vilnius a Washington, dove si decide la corsa al riarmo estremo e la militarizzazione forzata anche dei vertici, dei governi, delle istituzioni e della società civile

Durante l’ultimo vertice Nato di Washington, si è annunciato e predisposto il dispiegamento di nuovi euromissili finalizzati alla deterrenza globale a partire dalla Germania nel 2026. Questo è proprio un segnale negativo, un segno dei tempi atroce e tragico per la pace sul pianeta con un procedere pessimo e pericoloso verso un’escalation nucleare globale. 

E il mondo ecopacifista rischia di trovarsi all’improvviso poco pronto e preparato tra la concreta realtà di una nuova guerra fredda e l’incubo dell’Armageddon nucleare

Gli euromissili trasformeranno madre terra in un posto ancora più pericoloso anche in seguito alle gravi emergenze in atto come i cambiamenti climatici e non solo: appunto la deterrenza nucleare. Per questa pazzesca rincorsa al riarmo vengono sottratte risorse e predisposti disinvestimenti destabilizzanti e fondanti e necessari non solo all’istruzione, ma anche e soprattutto alla sanità pubblica e allo Stato sociale. 

Dal Trattato INF che portò al progressivo anche se parziale smantellamento dei missili nucleari ci ritroviamo ancora ricattati dall’inferno nucleare a partire dai proclami spregevoli e criminali dei potenti di turno

Il grande momento e movimento ecopacifista per il disarmo e l’accordo INF firmato da Gorbačëv e Reagan portarono al quasi totale smantellamento degli euromissili nucleari a medio raggio. Ma oggi le forze e i poteri forti come gli Stati Uniti e la Nato conducono nuovamente il pianeta terra verso un’ulteriore corsa al riarmo con la deterrenza e gli ordigni di distruzione di massa nucleari. 

L’Europa che era l’emblema del continente della pace a partire dal proclama dei partigiani di Ventotene, si ritrova a essere corresponsabile direttamente con la complicità degli stati uniti e della Nato del riarmo e dell’invio di armi ai paesi belligeranti e corresponsabile del genocidio a Gaza e nel Congo e in altre guerre dimenticate dell’Africa e nel mondo

L’Europa ha vissuto momenti storici di stabilità relativa e di precaria sicurezza, spesso al contrario percepiti come momenti di conquiste definitive di un continente che ha visto ben due guerre mondiali e la guerra fredda. 

Ma l’incubo della militarizzazione nucleare continua a incombere in Europa con la potenzialità di una nuova guerra fredda tra superpotenze

Con il ritorno degli euromissili, il mondo si trova a dover far fronte a una minaccia e una impellente emergenza che può rendere madre terra non più un luogo accogliente, ma molto pericoloso e purtroppo non più abitabile da tutti gli esseri viventi e non solo dal genere umano.

Su Transform

Riferimenti per l’appello contro gli euromissili Nato: PeaceLink e FARO DI ROMA 

 

 

Articolo in collaborazione con: Maurizio Acerbo, Ennio Cabiddu, Sergio Cararo, Fabrizio Cracolici, Giorgio Cremaschi, Paolo Ferrero, Stefano Galieni, Moni Ovadia.

E Capitolo italiano della Rete in Difesa dell’Umanità – REDH (Luciano Vasapollo, Rita Martufi, Salvatore Izzo)