Martedì 6 agosto, a partire dalle 21, si è tenuta in piazza Carignano a Torino la commemorazione del 79° anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki
La commemorazione è divenuta con gli anni un appuntamento fisso dell’estate torinese, da alcuni anni organizzato a cura del coordinamento AGiTe; gli scopi dichiarati della commemorazione sono il ricordo delle vittime di prima, seconda e terza generazione delle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki e dei test nucleari successivi, il rifiuto di qualsiasi tipo di armamento nucleare e la richiesta per il Governo ed il Parlamento Italiano di ratificare il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari adottato dall’ONU il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021.
Quaranta persone si sono riunite intorno al simbolo della pace, realizzato tramite candele, che con il calar della sera hanno reso l’atmosfera della piazza suggestiva e adatta a commemorare l’evento che ha iniziato l’era atomica.
Per circa un’ora si sono susseguiti gli interventi sui temi che riguardano le armi atomiche ed in generale sui temi legati ai conflitti armati attuali ed il riarmo convenzionale e nucleare.
Paolo Candelari (MIR-MN) termina così il suo intervento:
Il messaggio che io voglio lanciare da qui è: siamo tutti indistintamente d’accordo, tutti ci impegniamo per l’eliminazione delle armi nucleari indipendentemente dalle altre nostre convinzioni, e per questo qui chiunque è benvenuto, ma ricordiamoci che occorre essere altrettanto contrari a tutte quelle azioni che portano alla guerra, occorre sostenere azioni ed iniziative che vadano verso la diminuzione della tensione, verso la cessazione del fuoco; poi si cercherà l’attuazione di maggiore giustizia; non possiamo aspettare un mondo giusto per dire adesso non facciamo più guerre, perché prima di arrivare ad un mondo giusto le guerre distruggeranno noi.
Dobbiamo arrivare ad una comune accettazione a livello planetario che la guerra va bandita dalle possibilità; la legittima difesa non può, non deve contemplare la guerra.
È impossibile? No, è possibile, è una libera scelta di tutti noi e delle autorità politiche.
L’alternativa è la fine dell’umanità
A metà serata si è stabilito un collegamento telefonico con Olivier Turquet intervenuto a nome della piazza di Firenze che ricordava la tragedia atomica di Hiroshima e Nagasaki.
La commemorazione si è conclusa con un breve momento di meditazione e contatto con se stessi.
Foto di Lino Brunetti