“Donne per la Pace” è un gruppo di donne che sono convinte della necessità di:

  • arrivare al cessate il fuoco come prima passo in direzione di una soluzione politico-diplomatica dei conflitti aperti.
  • fermare il riarmo, l’invio di armi e le missioni militari in qualunque parte del mondo.
  • impedire il genocidio, istituire corridoi umanitari e ripristinare il sostegno economico del nostro paese alle iniziative ONU per i profughi palestinesi.
  • sostenere con interventi umanitari le popolazioni colpite dalla guerra.

Il gruppo è operativo dal mese di marzo 2024. In occasione dell’8 marzo 2024 abbiamo sentito il bisogno di dare spazio alla voce dei milioni di donne travolte dalla guerra, ma, quando abbiamo cercato le parole, non siamo riuscite a trovarle.  L’unica cosa che tutte riuscivamo a sentire e condividere era un grido silenzioso che arrivava da molto lontano: CESSATE IL FUOCO.

Da allora, ogni sabato, ci ritroviamo in una piazza di Sondrio per un sit in silenzioso, a cui chiunque può partecipare per dire il suo “No alla guerra”. Dopo tanti discorsi, stiamo ferme, senza parole e senza altri suoni, indossando a turno cartelli con le 14 lettere che formano la frase “cessate il fuoco”. È tutto già scritto e la situazione non mette in difficoltà chi non se la sente di parlare, argomentare, affrontare discussioni interminabili. È il nostro modo di metterci la faccia, di esserci e fare quello che possiamo, individualmente e insieme. Il nostro obiettivo è quello di non normalizzare le guerre, di non rimuoverle. Le persone sensibili a questo tema hanno necessità di trovare un abito con cui esprimersi per non anestetizzarsi. Con il nostro sit in noi glielo offriamo. Nella sua semplicità l’iniziativa ha una sua forza, sicuramente avvertita da chi ha fatto di questo momento un impegno a cui cerca di non mancare, ma anche per la città il sit in è qualche cosa di nuovo, che tutti i sabati ricorda a chi passa le guerre in atto.

La gente guarda, alcuni applaudono, altri scuotono la testa, qualcuno ci chiede di poterci fotografare, altri ci riconoscono e ci salutano.

Anche se i nostri sit in, e forse tutti i sit in in atto in questo momento nel mondo, difficilmente riusciranno a fermare le guerre, o a scalfire i disegni di chi sta portando il mondo sull’orlo di una terza guerra mondiale, siamo intenzionate a restare in piazza ancora per molto, perché sentiamo che la guerra, ogni guerra, è un crimine contro l’umanità.

Donne per la Pace