C’è un gran parlare in questi giorni di cittadinanza e soprattutto di Ius scholae per concedere la cittadinanza dopo la frequenza di uno o due cicli scolastici. Ma quanti sono gli studenti che potrebbero avvalersi dello Ius scholae? E’ Tuttoscuola a calcolare i potenziali beneficiari. “Per il primo anno, precisa Tuttoscuola, sarebbero quelli iscritti in terza media (ultimo anno del primo ciclo) delle statali e delle paritarie, più quelli iscritti alle superiori (che avrebbero alle spalle già il primo ciclo e beneficerebbero “a ritroso” della ipotizzata nuova norma), e infine gli iscritti ai percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) gestiti dalle Regioni.”
In base ai dati dell’anno scolastico 2022-23, su circa 550mila alunni iscritti all’ultimo anno della scuola secondaria di I grado, cioè al termine del primo ciclo di istruzione (che comprende la scuola primaria e la media), gli alunni stranieri erano quasi 55mila. “Si può stimare, quindi, che per questo primo gruppo sia questo il numero di stranieri che raggiungerebbero i requisiti per beneficiare dello Ius scholae per il conseguimento della cittadinanza italiana”, annota Tuttoscuola.
Disaggregando il dato per regione, il maggior numero di alunni stranieri di scuole statali e paritarie nel 2022-23 (ultimi dati resi noti dal MIM) era iscritto in Lombardia con oltre 15mila unità; con numeri più contenuti l’Emilia – Romagna (6.227), il Veneto (6.067), il Lazio (5.563) e il Piemonte (5.063). Con numero molto ridotto di alunni stranieri il Molise (75), la Basilicata (228), la Calabria (786) e la Sardegna (386).
Oltre 35mila di tutti gli alunni stranieri iscritti al termine di due cicli scolastici, pari a circa due terzi del totale, risultavano iscritti nelle regioni settentrionali. L’incidenza del numero di alunni stranieri sul totale è del 10% a livello nazionale e va dal 2,9% della Sardegna al 15,4% della Lombardia. Ma nel primo anno di entrata in vigore della ipotizzata norma sullo Ius scholae anche gli studenti stranieri della secondaria di II grado potrebbero vantare il possesso del requisito di frequenza dei due cicli scolastici (scuola primaria e media) conseguito negli anni precedenti. Sono 217.614 studenti di istituti statali e 4.533 di istituti paritari in quella condizione, per un totale complessivo di 222.147 studenti stranieri che vanno ad aggiungersi ai 54.919 del terzo anno di scuola secondaria di I grado. I dati ci dicono che circa 5 nuovi concittadini italiani su 6 vivrebbero al centro e al nord (e meno del 15% nel meridione).
Vanno infine considerati anche i corsi IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) gestiti dalle Regioni, che accolgono gli alunni dopo la scuola media, e registrano molti iscritti di nazionalità straniera. E in questo caso Tuttoscuola stima che complessivamente accolgano circa 35mila giovani stranieri, che si aggiungerebbero quindi a quelli iscritti a scuola.
Pertanto, se il Parlamento approverà una legge che prevede per gli alunni stranieri l’acquisizione della cittadinanza italiana, secondo lo Ius scholae per l’intero primo ciclo di istruzione (primaria e secondaria di primo grado), ne beneficerebbero nel primo anno di applicazione circa 310 mila ragazzi.
Tuttoscuola ha anche calcolato quanti potrebbero essere le ragazze e i ragazzi interessati in alcune grandi città: a Milano 50mila alunni stranieri potranno fruirne nel quinquennio, a Roma 23mila, a Napoli poco più di 5mila, a Palermo quasi 2000, a Torino 13.700, a Bologna poco più di 15mila.
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