Nonostante le continue sollecitazioni delle istituzioni comunitarie e le tante ipotesi normative avanzate con scarso successo negli anni, l’Italia resta ancora oggi uno dei pochi Paesi europei a non prevedere alcuna regolamentazione  dell’educazione sessuo-affettiva rivolta alla popolazione giovanile (siamo tra gli ultimi cinque paesi europei a non includerla come parte integrante dei programmi scolastici di tutti i livelli, insieme a nazioni come Cipro, Lituania, Bulgaria, Polonia e Romania). In tale situazione di vuoto normativo alcune scuole si sono mosse molto spesso in modo spontaneo e a volte disomogeneo. In forza  dell’autonomia loro concessa, alcuni istituti hanno sperimentato soluzioni educative che tuttavia, essendo affidate il più delle volte a figure non opportunamente formate o dotate di competenze strettamente settoriali, non hanno permesso di fornire adeguate risposte alle richieste e ai bisogni dei ragazzi e delle ragazze.

L’educazione sessuale in Italia, laddove presente, risulta frammentaria, approssimativa e geograficamente disomogenea. Un’indagine nazionale del Ministero della Salute sulla salute sessuale e riproduttiva degli e delle adolescenti evidenzia come la maggioranza degli e delle adolescenti italiani/e (l’89% dei ragazzi e l’84% delle ragazze) reperisca informazioni sulla sessualità e sulla riproduzione su Internet. Meno della metà si rivolge alle amicizie, e solo uno su quattro ai/alle familiari. Il 94% ritiene che la scuola dovrebbe garantire l’informazione su sessualità e riproduzione. È possibile quindi che sul territorio nazionale vi siano degli e delle studenti che abbiano completato la scuola secondaria di secondo grado, senza avere mai partecipato ad una singola ora di discussione sul tema dell’educazione sessuale in un’aula scolastica.

E anche le nuove linee guida annunciate dal Ministero per l’educazione civica obbligatoria a scuola, che saranno in vigore dal prossimo anno scolastico 2024/2025 e che in tanti hanno criticato per la loro visione ideologica, fatta di delirio di onnipotenza identitaria e retorica istituzionale,  non considerano la sessualità e l’affettività come diritto umano fondamentale, in contrapposizione anche con organi internazionali come ONU e OMS: https://www.miur.gov.it/-/scuola-pronte-le-nuove-linee-guida-del-ministero-dell-istruzione-e-del-merito-per-l-insegnamento-dell-educazione-civica-valditara-valorizzati-principi

Come sottolinea l’Ordine degli Psicologi del Lazio: “ Le scelta delle istituzioni di “non decidere”, accanto alla pericolosa funzione “pedagogica” vicaria svolta dalla Rete, sono all’origine del desolante panorama documentato ogni giorno dalle indagini statistiche, in cui le gravi lacune dei ragazzi sull’argomento diventano aspetti impattanti che possono contribuire in maniera determinante alla moltiplicazione dei casi di infezioni sessualmente trasmesse, all’aumento delle gravidanze indesiderate, al dilagare di episodi di bullismo omotransfobico e all’amplificazione dei comportamenti a rischio legati alla Rete.”

Chi soffre maggiormente a causa di questa mancanza di informazioni e della mancanza di linee guida nazionali sono i bambini e le bambine, i/le pre-adolescenti e gli/le adolescenti che esplorano la propria sessualità in solitudine o attraverso canali informali: principalmente la pornografia, facilmente accessibile attraverso il web, i cui contenuti sono pensati per intrattenere e non per educare e in secondo luogo, i genitori, che svolgono un ruolo cruciale ma non possono sostituire completamente i/le professionisti/e del settore.

E proprio per cercare di colmare questo vuoto educativo e normativo, l’Ordine degli Psicologi del Lazio ha voluto farsi promotore di un progetto basato su di una concezione integrata dell’idea di salute e sul dialogo tra tutti gli attori coinvolti su questo versante (Istituzioni, psicologi, medici, insegnanti, genitori). All’iniziativa hanno aderito l’Ordine provinciale di Roma dei Medici – Chirurghi e degli Odontoiatri, la Cattedra di Psicologia e Psicopatologia del Comportamento Sessuale del Dipartimento di Psicologia Dinamica, Clinica e Salute dell’Università Sapienza di Roma e la Cattedra di Medicina Sessuale del Dipartimento di Medicina dei Sistemi dell’Università di Roma Tor Vergata. Un progetto che ha portato alla realizzazione di un documento tecnico di natura scientifica sul tema dell’educazione sessuo-affettiva dei ragazzi, finalizzato a promuovere delle linee guida di intervento per specialisti/e del settore e per gli Istituti Scolastici, mettendo in sinergia Enti e Istituzioni rappresentativi del mondo Accademico e Professionale del nostro territorio.

Il testo “Educazione sessuo-affettiva nelle scuole primarie e secondarie. Linee guida di intervento” si apre con una panoramica sullo stato dell’arte degli studi sull’educazione sessuo-affettiva, seguita da una disamina delle principali linee guida internazionali proposte sul tema da agenzie governative e non-governative, con un focus sulla situazione italiana. Infine, il nucleo centrale del progetto è costituito da una sezione concepita per fornire agli operatori un indirizzo d’intervento nell’ambito delle scuole primarie e secondarie, in linea con i principali standard internazionali.

Nel corso degli anni, si legge nell’introduzione delle Linee Guida, sono state numerose le espressioni con cui sono state etichettate le iniziative attinenti alla sfera della sessualità. Le più comuni sono educazione sessuale, educazione all’affettività e alla sessualità, educazione alla salute, o educazione socio-affettiva. Queste definizioni sono state spesso utilizzate, erroneamente, in modo intercambiabile come fossero semplici sinonimi. In realtà, ognuna di esse esprime un focus specifico dell’intervento che può essere più o meno incentrato sul comportamento sessuale piuttosto che sugli aspetti affettivi della relazione o sugli elementi più squisitamente sanitari. Parlare di educazione sessuo-affettiva vuol dire riferirsi ad interventi complessi in cui la dimensione emotiva e relazionale della sessualità è considerata centrale e funzionale alla messa in atto di comportamenti sicuri.” 

I promotori dell’iniziativa sperano che il loro contributo possa costituire un punto di partenza per l’apertura di spazi di riflessione utili a una concettualizzazione sempre più aggiornata e approfondita dell’educazione sessuo-affettiva, in grado di  allineare il nostro Paese agli standard indicati dalle principali Agenzie Educative mondiali.

Qui per scaricare il testo: https://ordinepsicologilazio.it/post/sessuo-affettiva-manuale.