Solidarietà a BGirl (Manizha) Talash e alla squadra delle e dei rifugiati. Manizha è stata squalificata dal CIO per aver ricordato l’oppressione delle donne afghane da parte dei talebani ma è tra le vincitrici morali di queste Olimpiadi dell’ipocrisia.
Manizha ha 21 anni e, dopo l’arrivo dei talebani a Kabul, di cui ricorre a giorni il terzo anniversario, ha lasciato il suo paese per non accettare la sottomissione oscurantista. Dalla Spagna, in cui ha trovato asilo, si è dedicata ad una nuova disciplina olimpica, la breakdance. Ma non ha rinunciato a lanciare i suoi messaggi di resistenza. Si è presentata alle Olimpiadi di Parigi, in quella Francia patria dei diritti un tempo e ora votata alla guerra, nella squadra delle e dei rifugiati, indossando un mantello con la scritta “Free afghan women”.
La federazione della danza l’ha fatta squalificare perché ha disobbedito all’art 50 del regolamento olimpico, “non sono ammessi messaggi politici”. Osceno nei giochi in cui si lasciano partecipare alle gare rappresentanti di governi come quello di Israele che sta commettendo un genocidio. Potranno eliminarvi le federazioni che hanno paura di chi resiste ma per noi sarete sempre medaglie d’oro.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Stefano Galieni responsabile immigrazione PRC-S.E.