Dopo giorni di devastazioni e violenze in seguito all’accoltellamento di tre bambine a Southport, vicino a Liverpool, ieri si prevedevano oltre cento raduni di gruppi di estrema destra in tutto il Regno Unito. Attacchi a moschee, biblioteche e associazioni di assistenza ai migranti si sono susseguiti per giorni, innescati da fake news secondo cui l’omicidio era opera di un immigrato musulmano arrivato con un barcone. Si tratta invece di un ragazzo di 17 anni di nome Axel Rudakubana, nato a Cardiff da genitori ruandesi.

Le temute manifestazioni però non sono avvenute, fermate da migliaia di manifestanti antirazzisti che hanno invaso le strade di centri grandi e piccoli come Londra, Bristol, Brighton, Birmingham, Liverpool, Hastings e Walthamstow.

Il governo di Keir Starmer ha reagito alle violenze razziste promettendo la massima durezza; nei giorni scorsi sono stati effettuati oltre 400 arresti e sono state già emesse tre condanne. Come ha ricordato Jeremy Corbyn, rieletto di recente alla Camera dei Comuni come indipendente, la violenza dell’estrema destra però non sorge dal nulla, ma è il risultato della retorica anti-migranti dei politici e dei media mainstream, che demonizzano i rifugiati e li usano come comodo caprio espiatorio.

Il segnale di unità e solidarietà dato dalle manifestazioni di ieri fa ben sperare nella possibilità di una svolta che sconfigga l’estrema destra, dando speranza alle comunità e affrontando problemi come le enormi disuguaglianze, i disastri delle privatizzazioni e il collasso del servizio sanitario nazionale, veri responsabili dell’esplosiva situazione sociale del Regno Unito.

Ecco alcune immagini della manifestazione di ieri a Liverpool: