Verso la manifestazione No Ponte del 10 agosto in Piazza Cairoli a Messina ore 18:30. Convocata per domani 8#A presso la Sala Ovale del Municipio peloritano alle ore 10:30 la conferenza stampa del movimento per il corteo di sabato prossimo_
Il cronoprogramma del Ponte sullo Stretto si è infranto sulle osservazioni presentate dal Ministero dell’Ambiente e sulle criticità fatte emergere dal Comitato scientifico della stessa Società concessionaria. Si sono dovuti prendere più tempo e rimandare l’avvio dei cantieri al 2025.
𝐒𝐞𝐦𝐛𝐫𝐚𝐯𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐮𝐨𝐧𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐢𝐳𝐢𝐚, 𝐦𝐚, 𝐢𝐧 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐭à, 𝐢𝐥 𝐆𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐡𝐚 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐜𝐚𝐧𝐭𝐢𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐞𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐯𝐢 𝐝𝐢 𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞𝐦𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐢𝐭à: 𝐢𝐥 𝐃𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐈𝐧𝐟𝐫𝐚𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐞 𝐢𝐥 𝐃𝐢𝐬𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚.
Questi due provvedimenti normativi rappresentano il pericolo vero per il nostro territorio e disegnano insieme un vero e proprio modello che in futuro potrà essere applicato in svariati contesti.
Con il 𝐝𝐝𝐥 𝐬𝐢𝐜𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚, infatti, si minaccia un aumento considerevole delle pene per reati che hanno a che fare con le lotte contro le Grandi Opere e si trasforma la natura stessa dei reati, caricando di parecchi anni di carcere anche pratiche che hanno a che fare con atti di disobbedienza o con la volontà di volere fermare lo scempio che viene annunciato sul proprio territorio.
È 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭à 𝐞𝐬𝐩𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐨𝐫𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐩𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐝𝐞 𝐥𝐚 𝐫𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚, 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨.
Il 𝐃𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐟𝐫𝐚𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 contiene, invece, davvero il cd. “uovo di Colombo” per il processo di cantierizzazione. La consapevolezza, che abbiamo sempre avuto, che l’obiettivo vero non fosse (o non fosse immediatamente) la costruzione del manufatto, ma il prolungamento all’infinito dell’iter progettuale e dei lavori di costruzione, viene esplicitata da un provvedimento che dà adesso la possibilità di approvare il progetto esecutivo per fasi (quello che abbiamo chiamato progetto spezzatino).
𝐀 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐥’𝐢𝐫𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢𝐭à 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐧𝐨𝐫𝐦𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐯𝐯𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐚𝐧𝐭𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐨𝐩𝐞𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐡𝐚 𝐥𝐚 𝐠𝐚𝐫𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐬𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐞𝐬𝐞𝐜𝐮𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐮𝐧𝐢𝐭𝐚𝐫𝐢𝐨, 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐨𝐝𝐮𝐜𝐞 𝐮𝐧 𝐦𝐞𝐜𝐜𝐚𝐧𝐢𝐬𝐦𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐪𝐮𝐚𝐝𝐫𝐨 𝐞𝐜𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐜𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐨.
Per questo bisogna essere in piazza il 10 agosto
Per dire che non regaleremo il nostro territorio ai predoni
Contro l’arroganza e la volontà di sopraffazione
Per dire che non ci faremo intimorire
Per dire che difenderemo il nostro territorio
Per dire che il buon senso deve vincere