Nonostante sia agosto, il gruppo Facebook “AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus” cresce di oltre 50 membri al giorno, a prova che il tema dei tagli alle corse dei mezzi di superficie è molto sentito dai cittadini, che scontano sulla propria pelle i forti ritardi di bus e tram rispetto alle tabelle orarie. Le attese anche di 20, 30 e 40 minuti e le corse che “saltano” si traducono in ritardi sul posto di lavoro e agli appuntamenti, e molti utenti sono costretti a riprogrammare le proprie giornate, prevedendo alzatacce e rientri a casa a tarda sera, oppure scelgono di ricorrere al mezzo privato. Situazioni denunciate nel gruppo “AspettaMI” dai numerosi post dei cittadini esasperati corredati da foto dei display alle fermate o delle schermate della app di ATM, testimonianze chiare ed inoppugnabili dei gravi disservizi.
“Gli amministratori cittadini ci raccomandano di abbandonare l’auto, ma poi il Comune di Milano, che ricordiamoci è il proprietario di ATM, ci abbandona alle fermate”, dice Adriana Berra, amministratrice del gruppo e coordinatrice del movimento.
“Dal 1° agosto è ufficialmente in vigore dal lunedì al venerdì l’orario del sabato praticamente su tutta la rete, eppure abbiamo comunque evidenze di numerosi ritardi, come è la regola negli ultimi mesi”, prosegue Adriana Berra. “Già applicare l’orario estivo dalla chiusura delle scuole è anacronistico, perché Milano d’estate non si svuota più come una volta (e tra l’altro si vanta di essere la città “che non si ferma”), ma siamo andati ben oltre: gli orari estivi non vengono rispettati, i ritardi sulle tabelle sono continuati, per non parlare delle corse che ‘saltano’, cioè i mezzi non passano proprio”.
Adriana ricorda che “I tagli di frequenza delle corse sono iniziati con la ‘rimodulazione’ del servizio introdotta da ATM a novembre 2023 su 31 linee, contro la quale il Comitato Basmetto ha lanciato una petizione che ha superato la soglia di 1000 firme (raccolte online e sul territorio) necessarie per essere considerata dal Comune di Milano. Alla raccolta firme hanno partecipato diversi comitati e gruppi di quartiere che ora sono uniti nella protesta: il Comitato di viale Corsica e gli altri comitati in lotta per il ripristino della 73, Lambrate-Rubattino Riparte e altri comitati di zona 3, diversi comitati della Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano, l’Associazione Borgo di Chiaravalle, il Comitato di Merezzate, e altri”.
“Ulteriori tagli di frequenza delle corse sono stati introdotti con le rimodulazioni di febbraio e aprile 2024, per cui le linee ridotte in frequenza sono salite a 76, su un totale di circa 130. Queste rimodulazioni, diluendo gli orari sulle tabelle, nelle intenzioni espresse da ATM avrebbero evitato ai cittadini di attendere a lungo mezzi che non arrivavano. Ma non è stato così: le attese sono continuate, con l’aggravio delle corse ‘saltate’ imprevedibilmente”, spiega ancora Berra.
La protesta avanza su Facebook ma è forte anche nel reale e sul territorio. Alle affollate assemblee pubbliche di maggio, giugno e luglio organizzate in zona 4 dai “comitati per la 73” (con la partecipazione anche di alcuni rappresentanti sindacali degli autisti ATM) si sono fatti sentire anche gli altri comitati sopra citati, che hanno pure firmato la lettera di Sonia Ferrari – coordinatrice del Comitato Basmetto e co-amministratrice del gruppo AspettaMI – indirizzata al Sindaco, agli Assessori e ai presidenti di Commissione competenti e all’Agenzia Mobilità e Ambiente del Comune di Milano, con la quale i comitati, fanno presente l’aggravarsi della situazione. Questo il testo:
“Integriamo il testo della Petizione con un aggiornamento sull’ulteriore peggioramento del servizio di trasporto pubblico di superficie negli ultimi 4 mesi.
Dopo la rimodulazione delle corse del novembre 2023, si sono susseguite su tutto il territorio comunale le rimodulazioni del febbraio 2024 quella di aprile 2024 e quella estiva del 29/6/24 con tempi di attesa alle fermate che superano i 30’. Interi quartieri di Milano non serviti o serviti male dai mezzi pubblici di superficie, linee tagliate a seguito dell’apertura dei nuovi tratti di metropolitana.
Nei cittadini c’è ormai la consapevolezza che non si tratta di un problema momentaneo dovuto alla carenza di conducenti, ma piuttosto di scelte dell’Amministrazione comunale di distrarre risorse dalle linee del servizio pubblico di superficie a favore delle linee delle metropolitane, con prospettive future preoccupanti e non del tutto chiare.
Tra i cittadini attivi, pensionati e disabili c’è forte preoccupazione, rabbia, frustrazione, costretti a spostarsi non per libera scelta con auto privata a discapito della qualità dell’aria e della vita.
Insieme ai sottoscritti Comitati di cittadini chiediamo di rivedere le politiche sulla mobilità intraprese da codesta Amministrazione favorendo l’uso del trasporto pubblico di superficie con più vetture, passaggi al massimo ogni 8’ e distribuzione capillare del servizio in modo da non lasciare indietro nessuno e scoraggiare così l’uso dell’auto privata con grande beneficio della nostra salute. A tale scopo riteniamo utile confrontarci sulle necessità delle varie realtà del territorio di Milano perché ci risulta che le scelte dei tagli delle corse vengano imposte dai vertici di ATM senza tenere minimamente conto delle realtà sociali delle zone interessate.
Attendiamo risposte adeguate politico-organizzative affinché dal mese di settembre 2024 con la ripresa di tutte le attività la grave situazione sia riportata alla normalità almeno al livello di settembre 2023 e rafforzata in alcune zone gravemente carenti”.
Insomma, i comitati – ben consapevoli dei problemi a monte dei tagli – chiedono al Comune risposte e interventi concreti, e anche un confronto coi cittadini sulle loro reali necessità di spostamento sul territorio. Le recenti dichiarazioni dell’AD di ATM Arrigo Giana parlano di un possibile “ritorno alla normalità” entro il primo trimestre del 2025, con l’ingresso in azienda di 500 nuovi autisti, faticosamente reclutati e formati. Ma il fenomeno della “fuga dei conducenti da ATM”, con dimissioni quasi quotidiane, denunciato dagli stessi lavoratori e dovuto alle condizioni salariali inadeguate (soprattutto per una città cara come Milano), rischia di vanificare lo sforzo.
A settembre, se le lunghe ed esasperanti attese dei mezzi continueranno, la situazione sarà esplosiva, anche per i tagli e le riconfigurazioni attesi con l’apertura completa della M4: la situazione già vissuta da alcuni quartieri all’apertura della prima tratta della linea blu (il taglio della 73 in zona 4, quello della 75 e della 54 in zona 3, etc) si potrebbe ripetere.
I comitati sono già pronti alla mobilitazione: il 26 settembre ci sarà una manifestazione sul Traporto Pubblico in piazza della Scala, con fantasiose iniziative quali flash mob, canti e balli, nell’ambito della “Fake Week” che la Rete dei Comitati organizza per contrastare le narrazioni della consueta Green Week del Comune di Milano, denunciando i problemi reali della città.
Intanto, i cittadini che vogliono unirsi alla protesta e sostenere le rivendicazioni verso ATM e soprattutto il Comune di Milano, possono iscriversi al gruppo AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus | Facebook per partecipare e tenersi informati.
Movimento di cittadinanza attiva “AspettaMI – Milanesi in attesa dei bus