L’esercito israeliano ha lanciato una massiccia operazione militare nella Cisgiordania occupata, che sta avendo per obiettivo diverse città, tra le quali Jenin, Tulkarem, Nablus e Tubas, dove centinaia di soldati hanno effettuato incursioni appoggiati da jet da combattimento, droni e bulldozer.
“Questo attacco militare coordinato nella Cisgiordania occupata fa seguito all’escalation, negli ultimi mesi, delle uccisioni illegali da parte delle forze israeliane e metterà in pericolo altre vite palestinesi. Dall’ottobre 2023 in Cisgiordania, Gerusalemme Est compresa, c’è stato un terribile aumento della violenza mortale da parte delle forze israeliane e degli attacchi dei coloni, sostenuti dallo stato israeliano. Le forze israeliane hanno ucciso almeno 662 palestinesi, tra i quali almeno 142 bambini”, ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, alta direttrice per le ricerche e le campagne di Amnesty International.
“Un’operazione militare delle dimensioni di quella in corso causerà senza dubbio un aumento della violenza mortale e ulteriori perdite di vite palestinesi. Probabilmente causerà anche un aumento degli sfollamenti forzati, della distruzione di infrastrutture fondamentali e delle punizioni collettive, che sono i pilastri del sistema israeliano di apartheid contro i palestinesi e dell’occupazione illegale dei Territori palestinesi occupati”, ha aggiunto Guevara-Rosas.
“Ci sono notizie allarmanti secondo le quali le forze israeliane hanno circondato gli ospedali impedendovi l’accesso. Amnesty International sollecita le autorità israeliane ad agire per tutelare le strutture sanitarie e il loro personale e a garantire che coloro che hanno bisogno di cure mediche possano riceverle. Come potenza occupante, Israele ha il chiaro obbligo di proteggere i palestinesi, le loro abitazioni e le loro infrastrutture in tutti i Territori palestinesi occupati”, ha sottolineato Guevara-Rosas.
Già in precedenza Amnesty International aveva documentato la brutale ondata di violenza contro i palestinesi della Cisgiordania occupata all’indomani degli attacchi mortali del 7 ottobre nel sud di Israele da parte di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi.
Dalle ricerche dell’organizzazione per i diritti umani era emerso che le forze israeliane avevano commesso uccisioni illegali, anche attraverso l’uso della forza letale in modo non necessario e sproporzionato durante le proteste e le incursioni e il diniego dell’assistenza medica alle persone ferite.
Amnesty International ha anche denunciato lo scioccante aumento della violenza dei coloni, sostenuti dallo stato, contro i palestinesi. Tutto questo prosegue senza sosta. Le forze israeliane hanno anche fatto maggiore ricorso agli arresti e alle detenzioni arbitrarie per stroncare ogni forma di dissenso palestinese.