L’aggressione israeliana a Gaza ha mirato ad assetare la popolazione con distruzione di pozzi e acquedotti. Fatti saltare con la dinamite le centrali di desalinizzazione.
L’ingegnera palestinese sfollata, Enas Al-Ghoul, è riuscita a realizzare un sistema di desalinizzazione che trasforma l’acqua del mare in acqua potabile. È un’invenzione semplice ma importantissima, alla luce della scarsità del vitale liquido a causa della guerra israeliana in corso nella Striscia di Gaza.
La crisi idrica della quale soffre la popolazione della Striscia di Gaza è causata degli attacchi israeliani, che hanno distrutto deliberatamente i pozzi d’acqua e fatto saltare le centrali di potabilizzazione. Al-Ghoul, l’ingegnera agricola sfollata nella città di Khan Yunis, si è ingegnata ed ha costruito una soluzione pratica per affrontare la crisi che affligge i cittadini gazzawi.
L’ingegnera ha utilizzato una scatola di legno chiusa con vetro e pelle, che ha chiamato “distillatore solare”. La scatola contiene fori per l’ingresso e l’uscita dell’acqua. L’acqua passa attraverso uno strato di carbone attivo per purificarla.
Il “distillatore solare” è un dispositivo che utilizza l’energia solare per far evaporare l’acqua di mare e produrre così acqua pura da quella inquinata o salata. La funzione delle lastre di vetro è duplice: creare un sistema chiuso che mantiene il caldo e allo stesso tempa raccogliere il vapore di condensa trasformato nel contatto con il vetro, più freddo e inclinato, in gocce di acqua pura.
La Striscia di Gaza soffre di una grave carenza di acqua potabile, per la devastante guerra israeliana. Israele taglia deliberatamente le forniture idriche nei centri che ha occupato e distrugge pozzi, serbatoi e vari impianti di desalinizzazione e potabilizzazione.
L’ingegnera Al-Ghoul ha scritto: “Sono riuscita a costruire questo dispositivo utilizzando materiali semplici come legno, vetro e pelle, e sono riuscita a depurare l’acqua salata del mare in acqua potabile”.
E poi ha aggiunto: “I cittadini della Striscia di Gaza soffrono di scarsità d’acqua e siamo vicini al mare, quindi dipendiamo da esso e lavoriamo per purificare la sua acqua dalle impurità e dalla salinità attraverso un sistema di distillazione”.
Ha anche sottolineato che “l’occupazione ha bombardato gli impianti di desalinizzazione dell’acqua durante, quindi ho deciso di produrre un dispositivo leggero e facile da usare, che possa essere trasportato ovunque”.
I cittadini della Striscia di Gaza incontrano grandi difficoltà nel rifornirsi di acqua potabile sicura, e per questo sono costretti tutti i giorni a percorrere lunghe distanze e fare lunghe file per ottenerne qualche litro.