La notte tra giovedì 8 e venerdì 9 agosto la Life Support, nave di ricerca e soccorso di EMERGENCY, ha portato in salvo 37 persone che si trovavano a bordo di una imbarcazione in difficoltà, in acque internazionali nella zona SAR maltese.

Il caso è stato segnalato da Alarm Phone alle 22.30 circa dell’8 agosto e l’avvistamento della piccola barca in vetroresina e sovraffollata è avvenuto il 9 agosto poco dopo mezzanotte. Il salvataggio si è concluso con il trasferimento in sicurezza dei 37 naufraghi, tutti uomini, tra cui un minore non accompagnato, a bordo della nave Sar di EMERGENCY all’1.30 circa.

“Il caso della barca in pericolo ci è stato segnalato da Alarm Phone tramite mail – spiega Jonathan Naní la Terra, SAR Team Leader della Life Support . “Quindi ci siamo messi subito alla ricerca di questo caso fino a quando non l’abbiamo trovato: il piccolo barchino in vetroresina, lungo circa di 9 metri, aveva motori non funzionanti, le 37 le persone a bordo erano senza salvagenti, non avevano più acqua ed erano stremate. Per fortuna le condizioni meteo erano favorevoli; anche grazie alla prontezza del nostro team di soccorso l’intervento si è svolto in modo rapido e abbiamo portato tutti al sicuro a bordo della Life Support”.

I 37 naufraghi soccorsi dalla Life Support hanno riferito di essere partiti la sera del 7 agosto alle 22 da Sirte, in Libia, e di essere senza acqua da oltre un giorno; provengono da Egitto, Eritrea, Siria e Bangladesh, Paesi colpiti da guerra, violenze, insicurezza politica ed economica.

Il navigatore oceanico Ambrogio Beccaria, che è a bordo della Life Support come soccorritore per questa missione, racconta: “Sono a bordo da soli tre giorni e a circa 24 ore dalla partenza da Siracusa abbiamo effettuato la prima operazione di salvataggio. Ho capito perché ci siamo allenati così duramente, perché abbiamo portato a bordo le 37 persone in pochissimo tempo e in totale sicurezza.

Nell’ultima regata a cui ho partecipato ci sono stati 3 naufraghi e a me sembravano già tantissimi, ma erano europei e dopo un’esperienza come questa ti rendi conto di quanto il passaporto possa essere un privilegio. Qui c’è un numero imprecisato di persone che rischia la vita in mare. Qui ci sono 37 persone, ma sappiamo che ci sono altri barchini che avrebbero bisogno di aiuto”

I naufraghi sono tutti provati dal viaggio: erano in mare da due giorni spiega Sauro Forni, infermiere a bordo e responsabile delle attività cliniche della Life Support . “Con il medico stiamo visitando tutti; le persone soccorse hanno problematiche di disidratazione, alcune hanno la febbre e un ragazzo ha avuto un trauma importante al momento dell’imbarco che stiamo gestendo al meglio e che comunque non è preoccupante. Continueremo a monitorare le loro condizioni di salute anche durante la navigazione”.

Dopo aver completato il soccorso e aver informato le autorità competenti, alla Life Support è stato assegnato il POS (Place of safety) di Ortona come porto di sbarco. Ora la Life Support sta andando verso un altro caso di imbarcazione in distress.

La Life Support, attiva nel Mediterraneo Centrale dal dicembre 2022, sta compiendo la sua 23° missione di ricerca e soccorso. Fino ad oggi ha salvato un totale di 1.934 persone.