L’ONU, attraversò la Relatrice speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani, ha espresso forte preoccupazione per i fermi amministrativi e le multe comminate alle ONG impegnate nel soccorso in mare.
In particolare, due missioni effettuate lo scorso marzo dalla Sea-Watch 5 e dalla Geo Barents di Medici Senza Frontiere sono state prese in considerazione in quanto concluse con un ordine di fermo amministrativo e con ricorsi ancora pendenti da parte delle due ONG.
La Relatrice speciale Lawlor e i due co-firmatari del testo pubblicato sottolineano che le detenzioni “limitano il diritto alla libertà di associazione e il diritto di promuovere e proteggere i diritti umani”.
Gli esperti ONU manifestano quindi preoccupazioni sulla compatibilità della legge Piantedosi e della pratica di assegnare porti di sbarco lontani con il diritto marittimo internazionale. Il loro impatto sulle capacità SAR nel Mediterraneo centrale è infatti negativo.
Gli esperti delle Nazioni Unite invitano l’esecutivo a garantire che le operazioni civili possano aver luogo senza ostacoli, così che non vengano più perse vite nel Mediterraneo centrale.
Non lo dicono le ONG, lo dice l’ONU.