Genocidio a Gaza
Un bombardamento all’alba di oggi, sabato 10 agosto, su una scuola ONU che ospitava sfollati ha ucciso più di 100 persone. Il numero è provvisorio, perché le operazioni di soccorso sono ancora in corso. È avvenuto nel quartiere Daraj di Gaza. La maggior parte delle vittime erano state sorprese dalle bombe in un luogo di culto mentre stavano compiendo la preghiera dell’aurora. Sulla scuola sono stati sganciati tre missili dal peso di 2.000 libbre ciascuno. Secondo testimonianze mediche, alcuni corpi sono completamente bruciati a causa dell’uso delle bombe al fosforo bianco, vietate internazionalmente nelle zone residenziali secondo le stesse norme di guerra.
Boicottaggio
La Federazione internazionale degli studenti di medicina ha espulso l’unione israeliana. La sua adesione è stata sospesa per due anni, “a causa del genocidio in corso a Gaza”. La proposta di esclusione di Israele è stata avanzata dalla delegazione brasiliana. La Federazione è un’ONG che raggruppa organizzazioni studentesche di 123 Paesi, nata nel 1951 e ha sede in Danimarca.
Freedom Flotilla Coalition
Un successo strepitoso a Messina per l’arrivo della nave Handala della Freedom Flotilla Coalition (QUI), che partita dalla Spagna a metà luglio si accinge a proseguire per altri porti del Mediterraneo, per poi dirigersi verso le coste di Gaza. L’equipaggio internazionale è formato da 17 persone provenienti da Finlandia, Norvegia, Nuova Zelanda, Spagna, Danimarca, Svezia, Canada. USA. Irlanda e Sudafrica. Il gruppo è stato accolto dal Coordinamento Messina-Palestina e da attivisti giunti da varie parti della Sicilia. Significativa la presenza del Comitato “No MOUS”, il movimento che lotta contro l’installazione delle antenne per droni nella base USA di Niscemi (Per approfondire clicca qui). Il MOUS è uno degli strumenti di guerra in mano agli Stati Uniti in terra siciliana, utilizzato per missioni di droni a sostegno di Israele nella sua aggressione a Gaza.
L’incontro con la stampa si è trasformato in una lunga assemblea partecipata e piena di voci differenti, ma unite contro il genocidio. Gli internazionali di FFC hanno descritto nei loro interventi la politica genocida di Israele e hanno chiesto di mantenere alto il livello di attenzione sulla Freedom Flotilla e sulla missione della nave Handala, perché la situazione verso cui si dirigono è molto difficile. La nave intende forzare il blocco illegale israeliano a Gaza. Tuttavia – affermano gli organizzatori – rimarrà ferma agli ormeggi a Messina per qualche giorno per i necessari controlli e manutenzioni tecniche. Il Comitato degli organizzatori ha sottolineato che “gli attivisti della FFC hanno una procedura nonviolenta e il loro comportamento di fronte alle armi della marina israeliana sarà pacifico e di disobbedienza civile”.
Sabato 10 agosto l’equipaggio parteciperà alla manifestazione No Ponte e una delegazione della Freedom Flotilla marcerà insieme al coordinamento Messina-Palestina. Il corteo sarà aperto da uno striscione che reca la scritta a caratteri cubitali STOP GENOCIDE.