La mattina del 6 agosto appena passato, i ragazzi del Governo dei Giovani di Fiumicello Villa Vicentina, Romana Maiori e Dario Ponissi del Teatro del Leone FVG e Jenny Rivetti del Laboratorio di Ricerca Teatrale della Pro Loco di Villa Vicentina si sono ritrovati davanti alla Biblioteca Comunale per dare il loro contributo alla Commemorazione delle vittime dei bombardamenti nucleari su Hiroshima e Nagasaki.
L’evento è stato organizzato dal Comitato promotore della Terza Marcia Mondiale per la Pace e la NonViolenza e dal Comune di Fiumicello Villa Vicentina.
Dopo una breve introduzione da parte degli organizzatori, si è osservato un minuto di silenzio alle 8:15, momento della deflagrazione della prima bomba atomica.
La performance successiva è cominciata con un’introduzione musicale, seguita da otto colpi di bonshō, la campana giapponese simbolo di pace.
Poi, i ragazzi del Governo dei Giovani hanno recitato collettivamente una breve pièce teatrale sul tema. Fra le altre cose, sono state citate alcune frasi celebri, tra cui “L’uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe mai una trappola per topi” (A. Einstein).
L’azione teatrale si è conclusa con la lettura delle 絵馬 e la canzone “Ue wo muite arukou” (camminiamo guardando in alto).
Le 絵馬 (pronuncia: Ema – lett. Disegno del Cavallo) sono delle piccole tavolette di legno decorate, sulle quali si scrivono i propri desideri o auguri per il futuro. Si trovano sempre nei cortili dei templi shintoisti.
Tradizionalmente i disegni raffigurano animali (soprattutto cavalli e quelli legati allo zodiaco giapponese).
L’ 絵馬 può essere decorata su un lato o due. Se decorata su due lati, in genere si divide disegno e formulazione del desiderio o augurio.
La forma è pentagonale, simile al profilo di una casa.
Dopo la loro realizzazione, gli 絵馬 vengono legati ai rami di alberi e cespugli (o anche strutture apposite) e lì lasciati per un anno.
Al termine dell’anno, vengono bruciati, per “liberarli”.
La canzone eseguita è associata dai giapponesi all’idea di rinascita e vuole inviare un messaggio di ottimismo anche nelle avversità. Sebbene il testo possa essere riconducibile a una semplice storia d’amore, tradizionalmente è considerata una canzone di Pace, soprattutto per il suo poetico simbolismo.
Durante quest’ultima fase della performance, i ragazzi del Governo dei Giovani hanno consegnato al pubblico presente delle 絵馬 vuote, con l’invito a scrivere i propri desideri e a legarle ai rami del Ginko Biloba nato da un seme prelevato da un Hibakujumoku da Hiroshima e trapiantato nel giardino antistante la biblioteca.
Al termine della mattinata, ci sono stati gli interventi finali del Sindaco Alessandro Dijust e delle Assessore Eva Sfiligoi e Sara Sossi.