Siamo persone che nell’estate del 1983, vista la sordità del governo di fronte alle iniziative pacifiste contro gli euromissili che stavano per essere schierati a Comiso, decisero di bloccare i lavori dell’aeroporto NATO. Ci sedemmo a più riprese davanti ai cancelli ed impedimmo per tre giorni l’entrata e l’uscita dei mezzi di cantiere.
Erano i giorni in cui si ricordavano le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
Subimmo una durissima repressione, con pestaggi, denunce ed arresti.
Quarantuno anni dopo sottoscriviamo l’Appello ai pacifisti per una mobilitazione contro i nuovi euromissili
https://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=109&id_topic=2
che vede tra i firmatari padre Zanotelli, Fiorella Mannoia, Alessandro Marescotti, Carlo Rovelli; e dichiariamo la nostra disponibilità a nuove mobilitazioni.
Appello ai pacifisti per una mobilitazione contro i nuovi euromissili
La scelta di ritornare a schierare euromissili da tempo banditi è di una gravità assoluta.
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza. È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione.
Il rischio di una guerra nucleare è serio e sta bruscamente crescendo. È necessario che le voci più illuminate si alzino per fermare una catastrofe che si avvicina.
Negli anni ‘80, consapevoli della gravità di questo rischio, Ronald Reagan e Michail Gorbaciov, anche sotto pressione europea, hanno firmato una serie di accordi tra USA e Unione Sovietica, per contenere il rischio. Cruciale è stato il trattato sulle forze nucleari a medio raggio (INF), quelle più rischiose per l’Europa, perché permettono uno scambio nucleare senza la distruzione totale reciproca delle superpotenze. Il trattato ha portato all’eliminazione di 2692 missili e a un abbassamento sostanziale del rischio e delle tensioni internazionali.
Questo trattato è stato annullato, inizialmente dagli Stati Uniti nel 2018, e oggi la NATO ha deciso di schierare nuovamente in Germania missili che erano proibiti dal trattato INF. Le grandi potenze giocano sulla pelle di noi europei con il fuoco (nucleare).
La decisione contribuisce ad alzare bruscamente le tensioni internazionali, già altissime, e ad avvicinare in maniera sconsiderata il rischio di una catastrofe. Come sempre, dall’una e dall’altra parte, la colpa viene attribuita interamente alla parte avversa. I nostri governanti, invece di adoperarsi per risolvere in modo ragionevole e consensuale i problemi del mondo, ci stanno gettando nello stesso avventurismo bellicoso che ha portato in passato alle guerre più catastrofiche.
Con questo appello lanciamo un preoccupato allarme perché la scelta di ritornare a schierare euromissili da tempo banditi è di una gravità assoluta. L’opinione pubblica non ha sufficientemente percepito il pericolo che si profila. Con i nuovi missili ipersonici la situazione può sfuggire di mano anche per un semplice errore e le decisioni di rappresaglia nucleare vengono prese in una manciata di secondi.
L’uso delle armi atomiche è immorale come pure il possesso, perché un incidente o la pazzia di qualche governante può distruggere l’umanità, come sottolinea Papa Francesco che invita a riflettere sulle parole di Albert Einstein: “La quarta guerra mondiale si farà con i bastoni e con le pietre”.
Oggi in gioco c’è il rischio di una guerra nucleare sempre più vicina con la decisione della Nato di schierare nuovamente gli euromissili entro il 2026. Siamo all’inizio di un’escalation in quanto la Russia agirà di conseguenza.
È responsabilità di ciascuno di noi prendere posizione e chiedere ragionevolezza. Facciamo sentire la nostra voce prima che i nuovi euromissili vengano installati.
Per approfondimenti: www.peacelink.it/euromissili