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Un Haiku del poeta giapponese KOYABASHI ISSA (1763-1828) recita: “Sotto gli alberi di ciliegio nessuno è straniero” riferendosi alla festa che i Giapponesi celebrano in primavera riunendosi sotto gli alberi di ciliegio, consumando pic nic, nella contemplazione dei fiori, chiamata HANAMI, basata sulla fratellanza fra i popoli.
Il divario tra “la contemplazione dei fiori in fratellanza” e quello che hanno subito le città di Hiroshima e Nagasaki attraverso il crimine bellico maggiore è sconvolgente e deve portarci a costruire, metaforicamente, le condizioni per assieparci globalmente sotto i ciliegi, in fratellanza.
La nostra organizzazione internazionale di Donne per la Pace e la Libertà, WILPF, insieme alla rete mondiale ICAN, Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari, che riunisce 652 organizzazioni, considera il ciliegio sotto il quale assieparsi il TRATTATO DI PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI, entrato in vigore nel gennaio 2021 e già ratificato da 70 Paesi. Secondo il Segretario Generale delle Nazioni Unite l’eliminazione delle armi nucleari è il dono più grande che il mondo possa fare alle generazioni future, in un momento in cui è conclamato dai pediatri che i danni inflitti ai bambini dal nucleare sono quelli più gravi e quindi i più innocenti sono le maggiori vittime, seguiti dalle donne.
Purtroppo si è appena concluso a Ginevra il Secondo Comitato Preparatorio dell’11° ciclo di revisione del TRATTATO DI NON PROLIFERAZIONE e gli Stati dotati di armi nucleari o sotto l’ombrello nucleare tramite la condivisione nucleare, come l’Italia, non si sono concentrati sul DISARMO, che è il pilastro fondamentale del Trattato. Inoltre molte delegazioni hanno sposato i presunti valori dell’energia nucleare e la presunta capacità di risolvere la crisi climatica e di raggiungere gli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (l’Italia è una di queste). Ma l’estrazione dell’URANIO, le SCORIE RADIOATTIVE, IL RISCHIO di INCIDENTI, i conflitti armati negli IMPIANTI NUCLEARI rendono chiaro che l’abolizione dell’ENERGIA NUCLEARE e delle ARMI NUCLEARI è l’unico modo per garantire la sicurezza contro le catastrofi. Solo l’energia rinnovabile non radioattiva è da prendere in considerazione, come sottolinea l’équipe di esperte WILPF di Reaching Critical Will.
Nonostante che vi siano approssimativamente 12.500 armi nucleari nel mondo e i 9 Stati nucleari spendano circa 82.9 billioni di dollari all’anno, la corsa agli armamenti da parte degli Stati nucleari è in aumento come la loro sfida collettiva al DIRITTO INTERNAZIONALE.
Dall’altra parte c’è l’azione congiunta degli ATTIVISTI, dei SOPRAVVISSUTI alla GUERRA ATOMICA e ai TEST NUCLEARI, gli accademici e gli Stati NON NUCLEARI.
Quest’anno, il 5 marzo, il Consiglio Comunale di ROMA CAPITALE ha votato all’unanimità una mozione proposta da WILPF e presentata dalla lista RAGGI per l’adesione all’APPELLO ICAN delle CITTA’, dando parere positivo alla ratifica del Trattato di PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI. Circa altre 90 città italiane lo hanno fatto e ciò ben si lega al progetto di città pacifiche promosso da 74 Atenei della RETE UNIPACE. Ugualmente 22 associazioni hanno presentato una denuncia penale alla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma contro la presenza di armi nucleari nelle basi aeree di Ghedi e Aviano. “Costituente Terra”, organizzazione per un processo costituente dal basso, guidata dal Prof. Luigi Ferrajoli, ha lanciato un appello per il disarmo generale.
La Riforma delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza connessa all’iniziativa “Un nuovo Patto per il Futuro”, lanciata dal Segretario Generale Guterres per riportarle ad essere un’Organizzazione per la PACE, è – crediamo – un altro dei ciliegi garanti della fratellanza.
Patrizia Sterpetti, Presidente uscente di WILPF Italia APS
Video dell’evento di Francesco Vitanza