Centinaia di educatori hanno tenuto una manifestazione a favore della Palestina davanti al Pennsylvania Convention Center di Filadelfia il 3 luglio scorso, partecipando all’Assemblea dei Rappresentanti del NEA (National Education Association, il più grande sindacato degli Stati Uniti); qui era prevista l’introduzione di 10 nuovi punti di discussione (NBI) che riguardavano l’istruzione in Palestina, le spese militari statunitensi a sostegno di Israele, il sostegno ai boicottaggi contro Israele e la solidarietà con i sindacati palestinesi e con gli insegnanti statunitensi impegnati nelle proteste contro il genocidio a Gaza.
La manifestazione è stata indetta dagli educatori che si sono costituiti all’interno del proprio sindacato come nuovo gruppo denominato NEA Educators for Palestine, che sta anche spingendo il più grande sindacato degli insegnanti degli Stati Uniti a tenere una votazione a scrutinio segreto per revocare il suo appoggio al presidente Joe Biden “finché non smetterà di finanziare l’esercito israeliano, non condannerà i crimini di guerra di Israele e non porterà a un immediato cessate il fuoco a Gaza”.
La conferenza, iniziata il 4 luglio, avrebbe dovuto attirare 7.000 membri a Filadelfia e Biden avrebbe dovuto parlare alla conferenza della NEA il 7 luglio, ma è stato costretto a cancellarla quando, il 5 luglio, l’organizzazione del personale della NEA ha annunciato l’intenzione di scioperare contro la sede centrale a Washington, D.C. L’organizzazione del personale accusa la NEA di furto di salario e di non aver fornito informazioni sull’esternalizzazione di 50 milioni di dollari di lavoro dei membri a contraenti esterni. Lo sciopero è durato due giorni.
I membri di Educators for Palestine avevano già presentato i loro NBI perché venissero presi in considerazione e votati dai membri del NEA per fare pressione all’interno del sindacato sulla crisi dei palestinesi sotto l’occupazione israeliana. Tra questi c’è la richiesta al NEA di “utilizzare i suoi strumenti di comunicazione digitale per educare alla storia della Nakba” e quella di “educare i membri sulla differenza tra antisionismo e antisemitismo”. Viene chiesto anche di “pubblicare il totale dei fondi che gli Stati Uniti hanno speso per il sostegno militare a nazioni note per aver commesso crimini contro l’umanità” e di “ospitare un webinar sul genocidio, che comprenda una spiegazione del termine e della sua storia e informazioni sui genocidi passati e attuali”.
Due altri punti riguardavano l’opposizione pubblica del sindacato alla spesa di fondi federali per le armi coinvolte nel genocidio a Gaza, chiedendo invece che questi fondi fossero destinati alle scuole pubbliche e la pubblicazione da parte del NEA dei nomi dei membri del Congresso che hanno accettato donazioni o ricevuto appoggi dall’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC) e/o dalla Democratic Majority for Israel.
Traduzione dall’inglese di Gaia Sartori Pallotta