31 luglio, Sesto San Giovanni: diverse camionette all’alba circondano un quartiere. Nessuno può entrare, pare neppure la Rai. Nessuno deve vedere, non sta succedendo niente. Bob Dylan cantava: “How many times…” Quante volte ci dovranno ancora essere sgomberi in piena estate?
Un edificio, di cui avevamo già parlato, che ospitava almeno 100 persone, è stato svuotato. Chi erano gli inquilini? Persone fragili. Fragili vuol dire che si rompono facilmente, che vanno in pezzi.
Ma tanto all’amministrazione di destra di Sesto San Giovanni cosa interessa? Anzi, nella sostanza il messaggio è: noi non li vogliamo proprio! Storti, azzoppati, soli, malati, disoccupati, poveri, straccioni, miserabili, che vadano altrove! Questa non è mica la corte dei miracoli!
All’ultima manifestazione, alla quale partecipai, per difendere quella struttura faceva tenerezza un giovane che diceva al microfono: “Ma anche noi paghiamo le tasse!!” . “In realtà non solo pagavano le tasse, ma anche l’affitto, checché il sindaco dicesse”, mi specificano dall’Unione Inquilini.
Forse dobbiamo ricominciare da quella che si chiamava “coscienza di classe”.
Forse se l’avessero fatto a settembre una maggiore risposta ci sarebbe stata, ma con un atto a sorpresa e con il dispiegamento di forze come quello di oggi, sinceramente dubito. E così è tutto stato più facile.
Dove andranno a dormire quelli che sono per strada? Per buona parte di loro non si sa. Alcuni sono stati rimbalzati per competenza a Milano, altri restano di competenza a Sesto, ma i posti comunque non ci sono. Qualcuno di quei loschi figuri penserà: è estate, fa caldo, anche se dormono in strada…
Ma verrà un giorno… Intanto noi ci segniamo tutti i nomi dei responsabili di queste violenze gratuite, di queste miserie di amministrazioni, di queste ingiustizie profonde.