Diamo seguito qui a quanto ricevuto (e già pubblicato in data 2 luglio) da parte dell’Osservatorio Permanente sui disastri ambientali di Palermo

Il COORDINAMENTO METROPOLITANO CONTRO I DISASTRI AMBIENTALI, sorto dalla reazione della cittadinanza attiva alla catastrofica stagione degli incendi del 2023,

CONVOCA per MARTEDI 9 LUGLIO alle ore 17.30 un’ASSEMBLEA PUBBLICA, nel giardino di fronte Palazzo d’Orleans in Piazza Indipendenza a Palermo,

per chiedere con forza un confronto diretto con il Presidente della Regione Sicilia Schifani, al quale il Coordinamento ha rivolto da tempo una LETTERA APERTA, sostenuta da un appello sottoscritto da circa 600 cittadine/i.

Il Coordinamento crede che sia urgente confrontarsi rispetto alle misure prese per PREVENIRE GLI INCENDI e per evitare che si ripeta quest’anno la tragedia dell’anno passato e che sia
urgente anche per dare risposte adeguate alle richieste sacrosante dei danneggiati dell’anno passato, rimaste del tutto insoddisfatte.

Partecipare all’assemblea è necessario.

Ecco il testo dell’appello.

Dal COORDINAMENTO METROPOLITANO
CONTRO I DISASTRI AMBIENTALI

LETTERA APERTA
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA RENATO SCHIFANI

On. SCHIFANI,
le inviamo il documento prodotto dall’Assemblea metropolitana di Palermo con la richiesta
di ascoltare le decise sollecitazioni che da questo documento vengono fuori, a partire dal
suo titolo inequivocabile: REAGIRE ALL’ANORMALE “NORMALITA” della
ASSUEFAZIONE ai disastri AMBIENTALI.

Ecco, Presidente, noi alla distruzione del nostro territorio non ci assuefaremo mai.
Per questo noi, come Coordinamento Metropolitano, le chiediamo di incontrarci e d’iniziare
un confronto sulle prospettive che abbiamo davanti nell’avvicinarsi della nuova stagione
calda.

■REAGIRE ALL’ANORMALE “NORMALITA” dell’ASSUEFAZIONE ai disastri
AMBIENTALI.
Gli incendi che hanno devastato l’estate scorsa la Sicilia e assediato Palermo,
proseguendo la loro furia distruttiva sino a poche settimane fa con l’incendio sopra
Castellammare e in questi ultimi giorni sul monte Inici, hanno provocato conseguenze
gravissime per il territorio, l’ambiente naturale e i suoi abitanti, ed ESIGONO una decisa
risposta da parte di tutti i cittadini palermitani e siciliani.

Questi scenari, che si ripetono puntualmente ogni estate, con picchi disastrosi di massima
pericolosità nei periodi più’ caldi, sono l’inequivocabile dimostrazione di incapacità̀, di
omissioni e negligenza di politici e amministratori pubblici, passati e presenti.

■ Fortunatamente, l’anno scorso si è sviluppato un processo virtuoso di partecipazione
attiva della cittadinanza consapevole, che ha mostrato di non volere assistere più’
rassegnata e silenziosa a questi terribili eventi.

Si sono costituite strutture autorganizzate, a livello provinciale e con nuclei territoriali
definiti in varie zone dell’area metropolitana, ma anche in altre provincie siciliane,
fra esse i promuoventi questa l’Assemblea del 23 marzo 2024, l’Osservatorio
Permanente sui Disastri Ambientali e l’Associazione “Isola Fenice”, che hanno dato inizio a
momenti di protesta, produzione di proposte concrete, class action molto vasta, esposti
rivolti alle istituzioni, confronti con le rappresentanze istituzionali elettive, sia a livello
regionale che comunale che con la Commissione Regionale Antimafia, con l’obiettivo di
esercitare un controllo popolare sulle istituzioni.

Crediamo, forti di questa nostra dimostrata capacità di autorganizzazione critica e capacità
di proposta, d’avere il diritto di chiedere con forza quali misure di prevenzione sono state
adottate, giusto a seguito della ripetitività annuale degli eventi,
– in termini di verifiche e messa in sicurezza di aree percorse dal fuoco e già interessate
da fenomeni di dissesto idrogeologico,
– in termini della gestione delle discariche di rifiuti,
– in termini di acquisizione di mezzi e strumenti idonei per l’individuazione immediata dei
focolai di incendi di palese natura dolosa,
– in termini di monitoraggio e controllo delle emissioni e delle ricadute degli inquinanti
prodottisi,
– in termini di adeguate risorse economiche messe a disposizione per il pronto ristoro per
tutti coloro che hanno subito danni materiali rilevanti se non di totale distruzione,
– in termini di contributi messi in bilancio per garantire una formazione adeguata a quante
più unità di volontari resisi disponibili.

Si richiede di attenzionare, con la dovuta cura, l’attività di competenza del Dipartimento
Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale, che attraverso i suoi Uffici ha il compito
specifico di redigere i progetti riguardo alla pianificazione forestale per contrastare gli
incendi boschivi. Senza dimenticare che esistono ancora i vivai forestali che dovrebbero
essere i luoghi di produzione delle piantine forestali idonee per i rimboschimenti da parte
del Dipartimento competente.

Si richiede di conoscere quali atti d’indirizzo politico siano stati emanati per l’attuazione
amministrativa dei suddetti obiettivi, passati, presenti e futuri e quali di essi siano stati
giudicati e considerati raggiunti, con l’eventuale erogazione delle relative indennità, alla
luce dei disastri incendiari verificatisi nel 2023.

Abbiamo diritto di sapere se tutti i Comuni siciliani, Palermo in testa, hanno adempiuto
all’obbligo di aggiornare entro il 31 luglio 2023 uno degli strumenti fondamentali in termini
di prevenzione e repressione degli incendi, cioè il catasto comunale delle aree percorse
dal fuoco.

Intendiamo valutare l’azione dei Commissari nominati dalla Regione, con compiti
sostitutivi rispetto ai Comuni inadempienti, specie
rispetto alla questione rifiuti, in rapporto alla questione incendi, che fa della discarica di
Bellolampo una bomba ecologica innescata, dopo gli incendi ripetuti dell’estate
2023, provocando l’enorme quantità di sostanze tossiche fuoriuscite da questi vasti roghi
che hanno superato le soglie di pericolosità stabilite da norme e leggi, depositando sui
terreni veleni come le diossine in grado di compromettere gravemente e mettere in serio
rischio la catena alimentare.

Abbiamo verificato l’evidente mancanza di controlli e misure preventive per mettere in
sicurezza adeguatamente questo sito di estrema pericolosità.
Abbiamo, purtroppo, constatato la totale non predisposizione di un seppur minimo, ma
quantomeno valido, piano di monitoraggio, non facendo tesoro delle indicazioni e delle esperienze di quello
messo in atto nell’incendio della discarica del 2012.

In tema di monitoraggio e controllo, proprio degli inquinanti, abbiamo affermato il diritto di
sapere perché́, a fronte di finanziamenti da parte degli Assessorati del Territorio e
Ambiente e della Sanità dell’ordine di oltre 30 milioni di euro/anno all’ARPA, nella
situazione ipercritica dei roghi dello scorso anno la si sia scoperta del tutto carente nelle
attività quali-quantitative di monitoraggio degli inquinanti atmosferici e delle loro ricadute al
suolo, sprovvista, ad esempio, in modo eclatante, di un numero adeguato di campionatori
ad alto volume per gli inquinanti aeriformi più pericolosi, né in grado di mettere in campo
laboratori mobili e neppure di far fronte alle emergenze con campionatori
portatili. Analogamente, abbiamo anche verificato la pericolosa inattendibilità di gran parte
delle analisi dei campioni della filiera alimentare (latte e tessuto adiposo) prelevati dopo gli
incendi dall’ASP 6 di Palermo, la quale, tra l’altro, ha persino rifiutato di fornire, con
motivazioni palesemente pretestuose, i rapporti di prova, disattendendo, altrettanto
palesemente, la pubblicità degli atti.

Per tutte le questioni discusse e sopra rappresentate,
Il COORDINAMENTO METROPOLITANO le chiede, Presidente Schifani,
di esplicitare quali azioni ed attività istituzionali siano state attivate ai fini della
PREVENZIONE degli incendi e con quali RISORSE UMANE E FINANZIARIE adeguate
alle esigenze di tutela del territorio siciliano e della salute dei suoi abitanti.

Tanto si chiede nella legittimità di un’azione diretta di CONTROLLO E VERIFICA
dell’azione delle istituzioni locali, della Regione, dei Comuni e degli apparati tecnici e
strumentali preposti alla vigilanza ed agli interventi antincendio, affinché si faccia il
massimo sforzo perché NON DEBBA RIPETERSI la terribile stagione dell’anno scorso.

Questo Coordinamento Metropolitano, quale strumento operativo di vigilanza, trasparenza
ed iniziativa vertenziale dei cittadini, se sarà necessario, attiverà iniziative ed azioni
finalizzate alla salvaguardia ed alla tutela della salute della popolazione esposta ad eventi
calamitosi di questa ed altra natura.

IL COORDINAMENTO METROPOLITANO contro i DISASTRI AMBIENTALI.

Primi firmatari: Umberto Santino Anna Puglisi Donatella Natoli, seguono altre 600 firme

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