Emanuele Conte vince il Premio Amnesty Emergenti

A Diodato la consegna del Premio per i Big

Emanuele Conte vince la 27a edizione del Premio Amnesty International Italia nella sezione Emergenti con “Proiettile bambolina”, un brano contro la guerra.
A lui anche la Targa Mei, mentre a Giulia Mei con “Bandiera” è andato il premio della critica.
Matteo Faustini con “Il girasole innamorato della luna” si è aggiudicato il premio della giuria popolare e Motus quello di Indieffusione in una finale che ha visto in gara anche Capone & BungtBangt con “Capille luonghe”.

La finale del contest, riservato a canzoni sui diritti umani, si è svolta domenica sera in piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo nella giornata conclusiva dello storico festival “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty”, di cui Rai Radio1 era media partner ufficiale.

Protagonista della giornata finale è stato Diodato, che ha ricevuto il Premio Amnesty International Italia 2024 nella sezione Big per il suo brano “La mia terra” e che ha tenuto nel pomeriggio un incontro con la stampa e con il pubblico, insieme a Francesca Corbo di Amnesty International Italia e Michele Lionello, direttore artistico del festival.
Durante l’incontro Diodato ha dichiarato:
“Sono estremamente onorato di ricevere questo premio per il brano ‘La mia terra’.
Questa canzone era dentro di me da tempo e la collaborazione con il mio caro amico e fratello Michele Riondino, che quest’anno ha esordito come regista con ‘Palazzina Laf’, mi ha permesso finalmente di darle forma.
Ho capito subito che questa era un’occasione per farlo, per raccontare finalmente ciò che provo.

Taranto mi ha donato tanto, ma ha anche scatenato una battaglia interiore a causa dei suoi contrasti. Molte delle mie canzoni fanno riferimento a questo, ma mai avevo scritto una canzone che esplicitamente affrontasse la cosa. È un viaggio che esplora la storia della fondazione della città, mescolando mito e contemporaneità.

Il lavoro che Amnesty International Italia svolge è di fondamentale importanza, così come il nostro impegno collettivo nel portare alla luce le ingiustizie che ancora oggi siamo costretti a sopportare nel 2024.
Credo che partecipare alla vita sociale e fare politica significhi anche immedesimarsi negli altri, provare a mettersi nei loro panni e in questo la musica e l’arte in generale possono fare molto.
Nella condivisione c’è l’incontro e la possibilità di unirsi nella lotta per il nostro futuro e i nostri diritti.
Ringrazio di cuore Amnesty International Italia e Voci per la Libertà per questo riconoscimento.
Continuerò a utilizzare la mia musica come strumento di ricerca e crescita personale e per provare a raggiungere e diffondere consapevolezza e promuovere il cambiamento.
Insieme, possiamo fare la differenza”.

La serata è poi proseguita sul palco in Piazza Vittorio Emanuele II con la finale del contest e la premiazione di Diodato, che si è anche esibito, chitarra e voce, in uno splendido live con Rodrigo D’Erasmo al violino.

“Questa edizione del festival ha confermato il potere della musica e dell’arte nel trasmettere i valori di Amnesty International e nel veicolare le campagne sui diritti umani”, dichiarato Francesca Corbo di Amnesty International Italia, “Il focus di quest’anno è stato il diritto di protesta pacifica, con un invito alle persone presenti a continuare a battersi per i propri diritti, che spesso sono frutto delle proteste di ieri”.

“Ringraziamo di cuore tutti gli artisti che sono stati al nostro fianco per credere nell’impegno che Voci per la libertà mette al servizio dei diritti umani assieme ad Amnesty International. – ha detto Michele Lionello, direttore artistico di Voci per la libertà – In questa settimana abbiamo visto tanta bellezza e condivisione di valori che ci uniscono.
Anche il folto pubblico che ha seguito tutti gli appuntamenti del festival ha respirato la magia che l’arte e la cultura possono trasmettere”.