Un importante leader del Movimento Pashtun Tahafuz (PTM) e poeta, Gilaman Wazir, è stato bastonato e picchiato a morte il 9 Luglio a Islamabad da membri dell’intelligence pakistana; dopo aver riportato gravi ferite alla testa, ha lottato per due giorni per sopravvivere, ma è morto l’11 Luglio in ospedale a Islamabad.
Non è la prima volta che il governo pakistano uccide in silenzio i leader pashtun che chiedono i loro diritti. L’anno scorso, il fondatore del PTM, Manzoor Pashteen, è stato rapito dalle agenzie di intelligence pakistane un giorno dopo essere stato arrestato per aver partecipato a una protesta per chiedere la libera circolazione transfrontaliera con il vicino Afghanistan. Zubair Shah, all’epoca membro di spicco del PTM, ha dichiarato che Pashteen è stato portato nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, da dove sarebbe stato rapito da funzionari appartenenti alle agenzie di intelligence pakistane e in quel momento Pashteen si stava recando a Turbat dalla città di confine di Chaman, nella provincia del Balochistan.
Anche Manzoor Pashteen era stato sottoposto a torture pesanti da parte dei servizi segreti pakistani. La comunità internazionale non può ignorare i crimini contro l’umanità commessi nei confronti dei pashtun. Chiediamo urgentemente solidarietà per denunciare queste gravi violazioni dei diritti umani che il silenzio è complicità.
La sezione statunitense della PTM, in una dichiarazione chiedeva che Gilaman Wazir venisse trasferito urgentemente dal Pakistan in Germania per le cure mediche, definendolo un passo estremamente importante per il suo corretto trattamento e la sua sopravvivenza, ma il governo pakistano si è rifiutato di trasferirlo dall’ospedale in cui era stato ricoverato.