Il 21 aprile 2024 si è dato corso, nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, a una delle modalità di esercizio di quella che, in linguaggio bolivariano, prende il nome di “democrazia partecipativa e protagonistica”, vale a dire la consultazione popolare finalizzata alla individuazione, selezione e finanziamento dei progetti da realizzare a livello di base, nelle comunità. In questa Consultazione Popolare Nazionale l’intera popolazione, attraverso il sistema dei Consejos comunales (i Consigli di base, che rappresentano la forma di base dell’organizzazione sociale in Venezuela), è stata chiamata a decidere, in prima persona, in materia di politiche pubbliche, sul cosa, dove e quando dei progetti di sviluppo a livello locale. Alla Consultazione sono interessati 4.500 circuiti comunali, un evento di grande rilievo e significato, non solo sociale e politico, ma anche, in un certo qual modo, storico, dal momento che si è trattato della prima volta in cui si è realizzata una consultazione popolare di tale natura e di tale portata, la prima volta, cioè, che il cosiddetto “potere popolare in azione” ha trovato una forma di espressione di tale entità, registrando, di conseguenza, un altissimo tasso di coinvolgimento e di partecipazione.

Pubblicato il risultato della consultazione, Consiglio per Consiglio, sul sito del Ministero delle Comuni e dei movimenti sociali, i portavoce che compongono i Collettivi di governo dei Consigli di base (Commissione elettorale, Unità amministrativa e Unità finanziaria comunitaria, Unità di controllo e Unità esecutiva) andranno poi a definire, all’interno del Consiglio, l’Organizzazione di base che sarà amministrativamente responsabile, davanti al Consiglio federale di governo, per ricevere il trasferimento delle risorse necessarie ai fini della realizzazione del progetto approvato nella consultazione. Si tratta di un meccanismo di partecipazione che rovescia la dinamica tradizionale alto-basso: in questo processo, sono i Consigli di base che decidono, con voto popolare, le priorità da adottare e i progetti da realizzare, mentre il Ministero fissa il quadro normativo generale per la celebrazione della Consultazione Popolare Nazionale ed eroga i fondi per i progetti votati dalle comunità. 

Lo scorso 6 luglio, il Presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, in occasione del Primo incontro nazionale dei circuiti comunali, nel Complesso fieristico del Bicentenario, a Barquisimeto, ha annunciato che il 25 agosto si terrà una nuova Consultazione Popolare Nazionale per continuare a rafforzare i processi di esecuzione dei progetti comunitari e per far avanzare la trasformazione di cui il Paese ha bisogno. Ha inoltre confermato il progetto di svolgimento di quattro consultazioni all’anno per i progetti di infrastrutture e servizi pubblici che dovranno essere selezionati dalle comunità. Si è proposto di attivare i tavoli di economia comunale per impostare i piani di produzione alimentare e i piani di riattivazione delle imprese di proprietà sociale. Nel ricordare l’obiettivo, già raggiunto, della costruzione di cinque milioni di case, si è posto anche il nuovo traguardo, quello della costruzione di ulteriori tre milioni di nuove case. Come ha ricordato la vicepresidente, Delcy Rodríguez, “le Comunas e il complesso dei circuiti comunali forniscono un contributo molto importante all’economia nazionale”.

Lunedì 8 luglio è stato annunciato che “il circuito comunale, in tutto il Paese, ha già esaminato e definito più di 500 progetti”. Nella stessa circostanza, è stato confermato che sono state già indette “le votazioni generali per la Consultazione Popolare Nazionale per il 25 agosto, affinché i 4.500 circuiti comunali possano scegliere i loro nuovi progetti in un processo di partecipazione, di democrazia diretta, comunitaria e popolare”. Nei 24 stati del Paese ci sono 4.500 circuiti comunali, ognuno dei quali ha proposto diverse misure, per un totale di circa 25.000 progetti; tali progetti impegnano i più vari settori, come la salute, l’istruzione, l’alimentazione, la sicurezza, l’ambiente, i servizi pubblici e l’economia, e saranno finanziati dal governo e realizzati dalle stesse comunità. 

L’intero processo è uno dei prodotti della esperienza innovativa propria della Rivoluzione bolivariana e socialista, ispirata da Hugo Chávez e proseguita oggi da Nicolás Maduro, ne costituisce uno dei caratteri più espressivi (il protagonismo dei soggetti sociali e popolari, la democrazia partecipativa e protagonistica, il modello di organizzazione e partecipazione sociale rappresentato dal sistema dei Consejos comunales e delle Comunas socialistas, per dar forma a quella che lo stesso Chávez aveva concepito non in termini di “socialismo democratico”, bensì di “democrazia socialista”), e trova nella Costituzione bolivariana il suo più solido ancoraggio normativo. 

Come recita infatti l’art. 62 della Costituzione, “la partecipazione del popolo alla formazione, alla esecuzione e al controllo della gestione pubblica è lo strumento necessario per ottenere il protagonismo che garantisce il suo completo sviluppo, tanto individuale quanto collettivo”, laddove l’art. 70 definisce i “mezzi di partecipazione e protagonismo del popolo nell’esercizio della propria sovranità: l’elezione di cariche pubbliche, il referendum, la consultazione popolare, la revoca del mandato, l’iniziativa legislativa, costituzionale e costituente, la giunta aperta e l’assemblea dei cittadini e delle cittadine, le cui decisioni saranno di carattere vincolante; nel contesto sociale ed economico, le istanze di attenzione cittadina, l’autogestione, la cogestione, le cooperative in ogni loro forma, le casse di risparmio, l’impresa comunitaria e altre forme associative guidate dai valori della mutua cooperazione e solidarietà”. Un esperimento innovativo, all’insegna della partecipazione e della trasformazione.