Il Movimento Internazionale della Riconciliazione (la più antica organizzazione pacifista italiana), nell’ambito della sua campagna nazionale per accrescere nei cittadini – in particolare giovani – la consapevolezza del diritto universale e costituzionale di obiettare per motivi di coscienza alla prestazione del servizio militare, svolgendo in alternativa un servizio civile che prepari alla difesa civile e nonviolenta, ha deciso di operare in una prima fase a livello territoriale, perseguendo parallelamente anche una via legale.
A fronte dei venti di guerra che – in Italia come in altri stati europei ed extraeuropei – stanno sollecitando proposte di legge volte a ripristinare il servizio militare obbligatorio, sospeso ma non cancellato, il M.I.R. denuncia il grave rischio che l’attuale carenza d’informazioni in materia rivolte ai cittadini comporti loro un effettivo danno, rendendo difficile l’esercizio del loro diritto ad obiettare, soprattutto in caso di emergenza bellica che, per la sua stessa urgenza e straordinarietà, ridurrebbe ancor più i margini d’informazione e di trasparenza dei procedimenti.
«Come presidente e legale rappresentante del M.I.R. Italia e responsabile della sua Sede di Napoli – ha dichiarato Ermete Ferraro – ho presentato pertanto una diffida ad adempiere ai loro compiti istituzionali, indirizzandola al Sindaco e ai competenti funzionari del Comune di Napoli, ma anche all’Ufficio Documentale territoriale e alla Direzione Generale della Previdenza Militare e della Leva del Ministero della Difesa. Tenuto conto della normativa specifica vigente (sintetizzata nel Codice dell’Ordinamento Militare), risulta infatti che sia le Amministrazioni Comunali (i cui Sindaci sono stati delegati come Ufficiali di Governo), sia la stessa Amministrazione Militare non stanno attuando le puntuali prescrizioni normative riguardanti l’informazione sui diritti e doveri dei soggetti interessati da un eventuale ripristino del servizio militare obbligatorio».
Dopo alcuni volantinaggi informativi davanti ad istituti scolastici superiori ed il coinvolgimento di altre organizzazioni pacifiste per una comune campagna nazionale sul diritto all’obiezione di coscienza, il M.I.R. di Napoli ha deciso di dare un segnale forte già a livello locale, diffidando formalmente i soggetti istituzionali che ritiene inadempienti, avvertendo che, in mancanza di riscontro positivo entro 15 giorni da tale messa in mora, si procederebbe nei loro confronti con un esposto-denuncia all’autorità giudiziaria.
«A distanza di 20 anni dalla sospensione della naja – ha ribadito Ferraro – la consapevolezza dei giovani si è purtroppo affievolita e va quindi promossa. Ma intanto le varie proposte di ripristinare il servizio militare obbligatorio, principalmente da parte delle forze politiche di destra, sono un allarmante segnale cui l’intero movimento contro la guerra, antimilitarista, disarmista e nonviolento, deve rispondere con una mobilitazione urgente, coordinata ed unitaria».
CONTATTI > Ermete Ferraro, MIR – 349 3414190 – ermeteferraro@gmail.com – mirnapoli@virgilio.it