Genova 23 anni dopo, sotto una canicola che toglie il respiro, per esserci di nuovo, Per Non DimentiCarlo. Piazza Alimonda che a poco a poco si riempie di compagni, quelli ‘storici’ che non sono mai mancati a tutte le commemorazioni, e un sacco di facce giovani, che non sono solo figli o nipoti. Palco già allestito da ore, idem i banchetti per i libri, per le birre, per la firme che quest’anno urge raccogliere per dire NO all’autonomia differenziata, l’ennesima trovata per spaccare anche l’Italia dopo aver spaccato già fin troppo. 

Quest’anno manca Haidi in ospedale da qualche giorno per un brutto virus. Qualcuno ha avuto il pensiero di posizionare una scatola per i messaggi d’auguri, e a fine giornata la scatola sarà bella piena. Sul palco sale quindi Giuliano Giuliani che subito chiarisce che non si tratta dell’ennesima commemorazione. “Noi non molliamo, vogliamo che prima o poi giustizia venga fatta. Quello che è successo 23 anni fa non può essere dimenticato ed è bello che oggi siamo tutti qui di nuovo per affermare questa cosa. Perchè noi insistiamo nella richiesta di verità e giustizia, anche se le condizioni sono sempre più difficili con il governo di destra che ci troviamo. E però ci da speranza vedere qui tanti giovani, che sebbene piccolissimi quel 20 luglio del 2001 o magari neppure ancora nati, riscoprono in questa storia le ragioni di quell’ingiustizia che opprime oggi anche loro, e della repressione che è sempre più vergognosa. L’augurio è che crescendo, si impegnino per correggere le storture di questo nostro paese.”

Subito dopo di lui ecco infatti Lisa Riccetti, Emanuele Di Carlo, Pierluigi Faraone, Jacopo Babuscio, Antonio Bocchinfuso, vincitori delle Borse di Studio che anche quest’anno sono state offerte dal Comitato Carlo Giuliani per tesi ‘in tema’ (che molto presto verranno condivise sul sito, da tenere d’occhio https://www.carlogiuliani.it/archives/homepage/8850). 

E tutti confermano: “nel 2001 avevo poco più di due anni… di questa storia avrei saputo solo a spanne se non fosse stato per questo Premio… è stato incredibile immergermi negli articoli e filmati dell’epoca, da non credere che il nostro paese possa essere stato teatro di una tale macelleria… io ho 23 anni come Carlo e mentre lavoravo alla mia tesina mi sembrava di scrivere di me…” Soprattutto emozionante la testimonianza del ricercatore Roberto Ormanni, che per l’IUAV di Venezia sta ricomponendo quell’incredibile mosaico di istanze ed energie che fu il movimento No Global in Italia, a cavallo tra lo scorso secolo e quello attuale: un percorso di studio (e ormai anche di crescita personale) che sta portando avanti con entusiasmo, e quando arriva a parlare di Carlo non ce la fa a continuare, la voce gli si incrina, cede il microfono a chi le sta accanto per volgersi di spalle mentre si asciuga le lacrime … e ci commuoviamo tutti quanti tra gli applausi, Carlo non è mai veramente morto, Carlo vive.

Dopo i ragazzi è la volta delle Mamme in Piazza per la Libertà del Dissenso venute apposta da Torino, città quanto mai martoriata dalla repressione da sempre e ultimamente ancor di più. La sera prima, nello spazio bellissimo di Music For Peace, Sala Vik, avevano parlato le mamme di Dax Davide Cesare, ucciso da fascisti nel 2003 a Milano; e poi Stefania, la mamma di Renato Biagetti, anche lui ucciso da fascisti a Focene, nel 2006, per una serata che era iniziata con la testimonianze dell’ex partigiano, ex sindacalista Giordano Bruschi, tuttora in prima linea nonostante i 97 anni; e si era conclusa con la presentazione del fumetto (godibilissimo) La Costituzione spiegata ai fascisti. Corso di recupero alla convivenza civile per camerati, finti compagni e diversamente democratici di Antonio Cabras a cura di Carlo Gubitosa (ED Altrinformazione).

E di nuovo vibranti di impegno antifascista sono le poesie che Biancamaria Furci recita sul palco di Piazza Alimonda. E vibrante di amicizia il ricordo che il giornalista Lorenzo Guadagnucci offre a tutti noi in platea di un certo (sconosciuto ai più) Arnaldo Cestaro, compagno ‘semplice’, senza particolari ‘gradi’, libero professionista nella raccolta dei ferri vecchi… e però compagno sempre presente e generoso, che nei giorni di Genova fu tra i ricoverati all’ospedale dopo la macelleria dentro la Diaz… scomparso da poco. Di lui verrà ricordata la determinazione nel portare avanti il ‘caso Genova’ fino ai più alti gradi di Giustizia, perfino alla Commissione Europea per i Diritti Umani, con la significativa sanzione per l’Italia per reati di tortura, un procedimento importante, che ha ‘fatto’ giurisprudenza. 

La giornata si conclude in musica con i gruppi Stazione Rossa, Marco Rovelli & Paolo Monti, Contratto Sociale Gnu-Folk e altri. Ma è soprattutto con la chitarra e il repertorio popolare del bravissimo Alessio Lega, con Guido Baldoni e Rocco Marchi, che la platea si scioglie più commossa che mai negli applausi, difficile lasciare quella piazza bella piazza per acchiappare il treno del ritorno, e insomma anche quest’anno: grazie alla famiglia Giuliani per aver organizzato tutto questo, grazie a chi ha contribuito, grazie a Carlo che oggi avrebbe avuto 46 anni.