Ci sono notizie che nemmeno vengono fornite che tanto appaiono quasi inutili eppure costituiscono la misura della nostra civiltà.
Sì, avviene anche nella nostra sviluppatissima vecchia Europa.
Il Parlamento finlandese ha approvato un provvedimento che prevede il respingimento alla frontiera dei richiedenti asilo provenienti dalla Russia.
167 voti a favore, 31 contrari, 1 astenuto!
Ricacciati via senza nemmeno verificare se si tratta di perseguitati politici, disertori, obiettori di coscienza, minacciati di morte violenta.
Se solo ne avessimo ancora bisogno, questo atto è l’ennesimo affanno di un’umanità agonizzante che non crede più nemmeno nella solidarietà che affratellava almeno chi aveva in comune lo stesso nemico.
Ricordate? “Il nemico del mio nemico è mio amico”.
E allora bestemmiamo pure contro la crudeltà di Putin e la sua scellerata politica di odio e di guerra, ma poi non riusciamo a contrastarlo proprio sul suo fianco più debole che è il dissenso interno che vede il coraggio di donne e uomini che rischiano la vita nell’anonimato della storia.
Anche di questo dovremo rendere conto a Dio e alle future generazioni.
Ormai l’unico atto di fede che circola solenne nelle liturgie dei potenti sembra essere quello nelle armi e nella guerra. Come Putin.