E’ iniziato ieri e proseguirà fino a domani 28 luglio il Festival dell’Alta Felicità, appuntamento ormai fisso dell’estate valsusina nella splendida piana di Venaus, piccolo borgo subito dopo il capoluogo di Susa che nel 2005 fu teatro di una straordinaria resistenza popolare contro il progetto di Alta Velocità che inizialmente era stato previsto proprio in questo segmento dell’arco alpino.
Già dal tardo pomeriggio di giovedì i prati hanno cominciato a riempirsi di tende, con fiumane di ragazzi e ragazze in arrivo da tutt’Italia e più che mai ieri il servizio-navette predisposto dagli organizzatori non si è fermato un attimo: bellissima, coloratissima marea di tende, per una tre giorni all’insegna della musica (il programma dei concerti è consultabile sul website del Festival e relative pagine social) ma ricchissima anche di dibattiti, presentazioni di iniziative editoriali, confronto tra diverse realtà in movimento.
“Il Festival Alta Felicità non è un evento come gli altri, e chi ci conosce lo sa bene” recita la presentazione dell’evento. “Qui il tempo rallenta, ci si sperimenta al di fuori della frenesia quotidiana, si riscopre il piacere di una chiacchiera e di una danza con le nostre montagne a fare da sfondo. Si discute, si impara, si condivide la propria visione del mondo, si sogna una realtà diversa e si gettano ogni anno le basi per rendere questo cambiamento non un’utopia ma una strada praticabile da chi ha a cuore il pianeta che ci ospita e la società in cui viviamo.”
Ed è proprio così, bellissima e naturalissima situazione di collettività in cammino, al lavoro già da giorni prima che tutto cominci, per il montaggio degli stand, gazebo, servizi igienici, cucine, spazi-mensa, spazi-bar, spazi-bambini, spazi-dibattito… un frammento di Mondo Nuovo che per la breve durata di un week end trova spazio e respiro tra queste montagne.
Decisamente importante il dibattito che ha inaugurato ieri mattina questa VIII Edizione, in tema di Repressione e incombente DDL Sicurezza, con la presentazione del recente rapporto Diritto non crimine. Per la madre Terra, la giustizia sociale, climatica e ambientale, frutto di un lavoro collettivo, promosso dalle organizzazioni Osservatorio Repressione e In diritto di… con il rilevante contributo (tra gli altri) di Michel Forst, Relatore Speciale ONU sui Difensori dell’Ambiente che l’anno scorso ha effettuato numerosi sopralluoghi in Italia, raccogliendo una documentazione molto poco rassicurante circa lo ’stato di diritto’ entro i nostri confini.
Sono intervenuti dal palco dello Spazio Dibattiti, in dialogo con Dana Lauriola, l’ex-magistrato Livio Pepino (Volere La Luna), Ludovico Basili (Osservatorio repressione e co-curatore del dossier), Debora Del Pistoia (in rappresentanza di Amnesty International) e Annalisa Gratteri di Extinction Rebellion che non ha potuto fare a meno di denunciare l’allucinante livello di abuso inflitto recentemente ad alcuni attivisti di Bologna, in particolare a una giovane donna tradotta in questura dove è stata costretta a denudarsi e chinarsi di fronte agli agenti, per ‘agevolare’ la perquisizione (abbiamo pubblicato il comunicato di XR proprio ieri e non mancheremo di seguire gli sviluppi di questa allucinante vicenda).
Contemporaneamente prendevano il via anche gli incontri nello Spazio Autogestito, con la presentazione di un’accurata ricerca sulla biodiversità in Val Susa (a cura di Mario Cavargna), seguita dalla pubblicazione “Controcanto. Movimenti sociali e cura del conflitto” (a cura del Collettivo Stasis, Ed Morsi) e del nostro “Combattenti per la Pace”, con la sottoscritta in dialogo con Angela Dogliotti (Centro Studi Sereno Regis) e con un bell’intervento introduttivo di Luisa Morgantini che non potendo essere presente di persona ha comunque trovato il modo di “esserci” con una telefonata e ha richiamato ancora una volta la nostra attenzione circa l’appello recentemente lanciato da Ramallah in Cisgiordania per incrementare la presenza di volontari internazionali, con l’obiettivo di difendere la popolazione palestinese dalla crescente aggressività dei coloni. Alla campagna che si chiama Faz’a ha immediatamente risposto appunto Assopace, che insieme ad altre associazioni italiane (tra cui Un Ponte per, Arci, Pax Christi, Mediterranea, Spin time) sta organizzando l’invio di gruppi nell’area C (per il 60% controllato dai coloni israeliani) in Cisgiordania.
Oggi è sabato e subito dopo l’assemblea che si è svolta stamattina è partita la manifestazione, lungo serpentone che dalla piana di Venaus raggiungerà la cittadina di Susa, per poi concludersi a San Didero, un tempo grande polmone verde della bassa val Susa ed ora totalmente devastato dal cantiere funzionale alla costruzione di un quanto mai inspiegabile autoporto (non parlavano di trasferire il traffico di merci su rotaie per ridurre l’inquinamento?), sotto la sorveglianza giorno e notte delle forze dell’ordine: la Grande Opera più militarizzata d’Europa e forse del mondo, a spese di tutti noi contribuenti.
Domani gran finale con un bell’incontro dalle 11.30 in poi allo Spazio Autogestito dal titolo “Confluenza”, iniziativa di diversi comitati per la difesa del verde, collettivi universitari e realtà di attivismo che nella città di Torino si impegnano sui temi dell’ambiente, della cooperazione e della cura. E assolutamente da non mancare sarà l’incontro con Linda Maggiori (Area Dibattiti, H 12 / 13.30) per la presentazione del libro Mamme Ribelli, a cura del Comitato delle Mamme in piazza per la libertà del dissenso di Torino e con la partecipazione (in tutti i sensi eccezionale) di Nicoletta Dosio che come sappiamo dal 1 giugno si trova in stato di detenzione domiciliare – ma a quanto pare i suoi avvocati sono riusciti a strappare questo ’speciale permesso’ al Tribunale di Torino, perché la storica attivista del Movimento NoTav potesse essere presente a questa bella carrellata di Mamme Attiva dal Nord al Sud dell’Italia che (tra le altre cose) si sono subito attivate in sua difesa con una Petition sulla piattaforma Change che alla data di oggi ha raccolto oltre 7300 firme e che rilanciamo di nuovo anche qui: https://www.change.org/p/libert%C3%A0-per-nicoletta-dosio
A’ suivre!