Emergono, dalle elezioni presidenziali nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, che si sono celebrate lo scorso 28 luglio, almeno tre dati di grande significato, evidentemente, non solo elettorale.
In primo luogo, la prova straordinaria in termini di coscienza e di partecipazione fornita dal popolo venezuelano, in questo caso dagli elettori e dalle elettrici venezuelane, che, in un contesto di ripresa, ma ancora segnato da non poche difficoltà, e dopo aver attraversato le condizioni difficilissime e durissime legate alla pandemia e soprattutto alla guerra economica e alle misure coercitive unilaterali, illegalmente imposte dagli Stati Uniti, ha partecipato in numeri assai significativi alla tornata elettorale. Poi, la qualità dell’intero processo elettorale in vigore nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, giudicato dagli analisti indipendenti come uno dei più trasparenti, sicuri e affidabili al mondo e di cui la nostra missione di osservazione elettorale ha potuto verificare e confermare le caratteristiche di affidabilità, non solo per il doppio controllo incrociato (voto digitale e tagliando cartaceo) del voto espresso su macchina elettorale, ma anche per il sistema di ben 16 auditorie (verifiche e controlli) cui l’intero processo è sottoposto. Infine, il dato, più propriamente politico, della solida (contundente, come si dice qui in Venezuela) conferma del presidente Nicolas Maduro, con il PSUV e l’alleanza centrata intorno al PSUV, il Gran Polo Patriottico, a sua volta formata, con il PSUV, da undici partiti, il Partito Comunista del Venezuela, il Movimiento Electoral del Pueblo, Patria Para Todos, Podemos, Tupamaro, Unidad Popular Venezolana, Somos Venezuela, Alianza para el Cambio, il Partito Verde e la Organización Renovadora Auténtica.
Nella notte del 28 luglio, il CNE, il Consiglio Nazionale Elettorale, l’organo, nel quadro del potere elettorale, responsabile, in base alla Costituzione, dell’intero complesso elettorale nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, ha fornito i dati ufficiali: con l’80% dei voti trasmessi e con un trend, giunti a tale percentuale dei voti confermati, irreversibile, Maduro è eletto presidente della Repubblica, per il terzo mandato, con un totale di 5.150.092 voti, pari al 51,2%, con una partecipazione elettorale del 60%, in una giornata pacifica e serena, in cui l’esercizio del voto si è svolto in maniera estremamente regolare e organizzata, ordinata e pacifica. Nulla, dunque, delle frodi, dei brogli, della disorganizzazione o del caos che la destra eversiva, in Venezuela, aveva paventato, come spauracchio per disconoscere il risultato delle urne e dotarsi di un pretesto per attivare la mobilitazione violenta delle sue frange oltranziste e radicali. Uno scenario, purtroppo, ben presente alla memoria dei venezuelani, con le ben quarantadue vittime provocate da queste violenze nelle passate guarimbas.
Frange dell’opposizione hanno provato a esercitare violenza anche a danno del diritto al voto dei cittadini e delle cittadine venezuelane. Il presidente del CNE, Elvis Amoroso ha denunciato, nell’intervento istituzionale svolto a conclusione della giornata elettorale, che vi è stato un attacco contro il sistema elettorale, in particolare, “contro il sistema elettorale, contro i centri elettorali e contro i funzionari elettorali”. Ha quindi riferito di aver formulato una richiesta al Procuratore generale, Tarek William Saab, affinché il Pubblico Ministero avvii un’indagine, e ha ricordato che nelle prossime ore i risultati di ogni seggio elettorale saranno disponibili sul sito del CNE e un dossier con tutti i risultati sarà consegnato a ciascuna delle organizzazioni politiche partecipanti al voto, nei termini previsti dalla legge. Sono tutti meccanismi previsti dal sistema elettorale in vigore in Venezuela, in cui il voto non avviene con consegna di schede cartacee e identificazione manuale degli elettori registrati, bensì con selezione dell’opzione di voto su una macchina digitale che trasferisce in forma anonima e criptata i voti espressi ai centri elettorali attraverso una rete sicura dedicata, distinta dalla rete internet ordinaria dell’ambiente circostante. La regolarità e la trasparenza dell’intero processo elettorale sono stati confermati anche dagli osservatori presenti: oltre 635 osservatori internazionali provenienti da quasi 100 Paesi del mondo, da tutti i continenti.
Dopo la lettura del bollettino elettorale del CNE e a certezza di rielezione acquisita, il presidente rieletto Nicolas Maduro ha celebrato la giornata elettorale presso Palazzo di Miraflores, con una partecipazione straordinaria di attivisti e cittadini; in questa circostanza, a proposito del tentativo di sabotaggio elettorale, si è congratulato con i tecnici che sono riusciti a contrastare l’hackeraggio e consentire la trasmissione dei risultati. Questo lo scenario: il piano dei settori oltranzisti e violenti della destra è quello di orchestrare nuovamente una campagna di frode, per gridare al broglio e diffondere violenza. Come ribadito anche in campagna elettorale, ha ricordato Maduro, “non permetteremo che ci sia violenza nelle strade, il popolo vuole pace, tranquillità e stabilità, e lo ha detto, la voce del popolo si è espressa e in Venezuela ci sarà pace”.
Era stata annunciata già in campagna elettorale ed è stata ribadita durante la notte elettorale a Palazzo di Miraflores: a partire dall’immediato dopo-voto, sarà lanciato un vasto dialogo nazionale, nel contesto del quale sviluppare tutti gli aspetti economici, sociali, culturali e politici nello sforzo di rafforzare la società venezuelana senza interferenze straniere, con l’unica condizione del rispetto della Costituzione e delle leggi della Repubblica Bolivariana del Venezuela. “Il 29 luglio è pronto il decreto per un grande dialogo nazionale economico, sociale, culturale e politico per tutta la società venezuelana senza interferenze straniere”. Da una parte, la questione economica come prioritaria, per definire un consenso al fine di promuovere la crescita e la ripresa economica, e la questione sociale come base, per consolidare redditi e programmi sociali. Dall’altra, la trasformazione in legge organica del piano delle Sette Trasformazioni, con il quale consolidare e rinnovare, con “ancora più cambio e trasformazioni”, il percorso bolivariano, socialista e umanista intrapreso dal Paese.
Riferimenti:
CNE proclama presidente electo a Nicolás Maduro, Caracas, 29 de Julio de 2024, VTV:
https://www.vtv.gob.ve/cne-proclama-presidente-electo-a-nicolas-maduro
Venezuela: i danneggiati dalle guarimbas esigono giustizia, L’Avana, 11 novembre 2014, Granma Internacional:
https://www.granma.cu/idiomas/italiano/nuestra-america/11nov-Venezuela.html
Venezuela: le sette grandi trasformazioni, 01 marzo 2024, Pressenza:
https://www.pressenza.com/it/2024/03/venezuela-le-sette-grandi-trasformazioni