Questa settimana alle Nazioni Unite a Ginevra, WRI e Connection e.V. sono intervenuti nella plenaria del Consiglio dei Diritti Umani per parlare della situazione odierna in Ucraina, menzionando la coscrizione forzata e la militarizzazione dei bambini nei territori occupati, la sospensione del diritto all’obiezione di coscienza e la persecuzione di obiettori e attivisti per la pace come Yurii Sheliazhenko e il Movimento pacifista ucraino da parte delle autorità ucraine.
“Dichiarazione orale rilasciata da War Resisters International, in collaborazione con Connection e.V.
Punto 10: Dialogo interattivo sull’aggiornamento orale dell’Alto Commissario sulla situazione dei diritti umani in Ucraina e sul rapporto intermedio del Segretario Generale sulla situazione dei diritti umani in Crimea
Signor Vicepresidente
Signor Alto Commissario,
[War Resisters’ International (WRI)] ringrazia l’Alto Commissario per l’aggiornamento [e il Segretario Generale per il rapporto].
Siamo solidali con il popolo ucraino che sta soffrendo per la guerra di aggressione in corso da parte della Federazione Russa, che sta causando tragedie e gravi violazioni e una disumana minaccia nucleare.
Vorremmo anche portare all’attenzione di questo Consiglio la preoccupante situazione di coloro che si rifiutano di partecipare a questa guerra e a cui viene impedito di esercitare il diritto umano all’obiezione di coscienza al servizio militare [che dovrebbe essere protetto e non può essere limitato, come evidenziato nel rapporto tematico dell’OHCHR del 2022].
È stata segnalata la detenzione forzata di russi che si rifiutano di fare la guerra nei territori occupati, nonché l’incarcerazione e i processi a carico di diversi sacerdoti.
Il nuovo rapporto dell’Ufficio europeo per l’obiezione di coscienza (EBCO) segnala gravi violazioni del diritto all’obiezione di coscienza in Ucraina dove, in pratica, è stato sospeso.
La guida della CEDU sull’articolo 9 non prevede alcuna giustificazione per “l’assenza di un servizio alternativo appropriato”.
Per esempio, gli obiettori ucraini sono puniti con multe e in alcuni casi sono detenuti arbitrariamente [dai reclutatori militari]. La Corte Suprema ha confermato la condanna a 3 anni di carcere per [l’obiettore di coscienza e membro della chiesa avventista,] Dmytro Zelinsky [con la motivazione che il servizio militare è possibile senza imbracciare le armi – in realtà ciò non è in linea con gli statuti dell’esercito – e che l’evasione della leva non può essere giustificata da motivi religiosi]. La Corte Suprema ha rifiutato di prendere in considerazione anche la cassazione del caso dell’obiettore di coscienza condannato Vitaliy Alexeienko.
WRI e il suo partner Connection e.V. sono anche profondamente preoccupati per l’attuale persecuzione del difensore dei diritti umani Yurii Sheliazhenko, [che sta sostenendo i diritti degli obiettori di coscienza nel suo Paese,] – il cui caso è stato segnalato anche da diversi Relatori Speciali – e della sua organizzazione Ukrainian Pacifist Movement.
Alto Commissario, come possono coloro che rifiutano la guerra [chi si oppone a partecipare ai suoi disastri mortali] essere pienamente protetti in tempo di guerra?
Chiediamo all’Ucraina di porre fine alla persecuzione degli obiettori di coscienza e dei difensori dei diritti umani che li sostengono.
Grazie.”
Il documento è pubblico e a disposizione per poter essere diffuso e citato con gli opportuni riferimenti.
Per maggiori dettagli, consultare il sito https://en.connection-ev.org/
È possibile guardare la sessione di lavoro qui: https://webtv.un.org/en/asset/
https://webtv.un.org/en/asset/