L’8 luglio 2024 è stato scarcerato l’avvocato cinese per i diritti umani Chang Weiping, noto per il suo impegno in favore di persone discriminate in base all’orientamento sessuale o all’identità di genere. Amnesty International lo aveva dichiarato “prigioniero di coscienza”.
La scarcerazione è avvenuta esattamente alla vigilia del nono anniversario del “giro di vite contro i 709”, una delle più grandi campagne repressive ordinate di recente dal governo di Pechino contro gli avvocati e gli attivisti per i diritti umani.
Chen Weiping era stato condannato l’8 giugno 2023 a tre anni e mezzo di carcere per “sovversione dei poteri dello Stato”, solo per aver reso noti i dettagli delle torture subite durante un precedente periodo di detenzione, nel gennaio 2020.
In quell’occasione gli era stata revocata la licenza ed era stato sottoposto a un fermo di 10 giorni per aver partecipato a un incontro informale e privato con altri attivisti per i diritti umani.
Dieci mesi dopo la sua scarcerazione, Chang aveva pubblicato un video su YouTube nel quale mostrava i dettagli delle torture subite durante il periodo di fermo: la polizia lo aveva legato alla cosiddetta “sedia della tigre”, una sedia di metallo con manette per mani e piedi per 24 ore al giorno e lo aveva interrogato 16 volte nel corso di 10 giorni.