“Auspichiamo che venga fatta piena luce su una tragedia che poteva e doveva essere evitata e che si arrivi a individuare in breve tempo tutte le responsabilità”. È quanto dichiara Manuelita Scigliano, portavoce della Rete 26 febbraio, appresa la notizia della conclusione delle indagini della Procura di Crotone sui ritardi nei soccorsi al caicco ‘Summer Love’, carico di migranti e naufragato a Steccato di Cutro nella notte del 26 febbraio 2023. Una vera e propria strage, che ha provocato la morte di 94 persone e un numero imprecisato di dispersi, per la quale sono indagate sei persone, quattro finanzieri e due militari della Guardia Costiera.

“Ci conforta il fatto che l’inchiesta non sia stata archiviata, tuttavia auspichiamo che vengano esplorate tutte le eventuali, ulteriori responsabilità, soprattutto quelle politiche, affinché non si debba assistere in futuro ad altre stragi in mare. È evidente che quanto avvenuto non sia stato conseguenza dell’errore di un singolo, ma di un sistema che permette che simili tragedie si consumino. Ci aspettiamo che l’eventuale processo faccia piena giustizia sui fatti di quella notte, in merito ai quali siamo convinti non sia ancora emersa tutta la verità” aggiunge Scigliano.

La portavoce del coordinamento, nato proprio a seguito del naufragio di Steccato di Cutro, esprime dunque una “soddisfazione parziale, anche a nome dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti, i quali a distanza di un oltre anno e mezzo, attendono ancora siano mantenute le promesse del governo sui ricongiungimenti familiari”.