Cisgiordania e Gerusalemme est

Tulkarem come Gaza. Aerei israeliani hanno bombardato una casa nel campo profughi di Nour Shams, uccidendo una persona e ferendo altre 5, due delle quali in modo grave. Said Izzat Jaber è il giovane di 24 anni assassinato, che si trovava nelle vicinanze della casa colpita. Secondo l’esercito di occupazione, la casa presa di mira era la sede del comando delle Brigate Tulkarem. L’esercito israeliano ha impedito alle equipe di soccorso sanitario di entrare nella casa distrutta, per sottrarre altri eventuali corpi di morti o feriti.

La famiglia Al-Khalidi di Gerusalemme si è vista giovedì occupare, con la forza delle armi, la loro casa che si affaccia alla Moschea di Al-Aqsa da un gruppo di coloni.
All’arrivo della polizia, i coloni hanno mostrato un contratto falso di acquisto. La polizia ha fatto evacuare i palestinesi dalla loro casa.
“Questa casa è proprietà della nostra famiglia da 200 anni ed è un waqf, non soggetto a vendita”, ha detto Ahmed Al-Khalidi. (Waqf è un lascito alla moschea in caso di mancati eredi).
Il ricorso al tribunale ha chiarito la situazione e la famiglia ha potuto tornare nella propria casa.

È andata peggio per la famiglia Hojja, di Burqa, vicino a Nablus. Un gruppo dii coloni ha assaltato la loro casa nel cuore della notte con spari sulle finestre.
Solo la fortuna ha salvato la famiglia dalle pallottole sparate ad altezza uomo per uccidere.
I coloni provenivano dal vicino insediamento ebraico illegale di Homesh. La polizia chiamata non ha arrestato nessuno degli aggressori. Una violenza gratuita per costringere i palestinesi ad abbandonare le loro terre, che è in linea con la politica del governo Israeliano.

Corte Penale Internazionale

Il partito Likud sta preparando una proposta di legge per la preparazione di una risposta alla Corte Penale Internazionale (CPI) in caso di arresto di un politico o un militare israeliano, in applicazione delle eventuali ordinanze di cattura internazionali per crimini di guerra.
Secondo il canale 12 televisivo israeliano, nella bozza in discussione vi è un articolo molto pericoloso: “Il governo (israeliano) agirà con tutti i metodi per la liberazione degli arrestati israeliani, compreso l’uso della violenza e le azioni militari”.
Secondo la bozza, saranno vietate tutte le attività della CPI in Israele, si vieterà qualsiasi collaborazione di enti, istituzioni o individui con essa. Saranno previste pene per chi non applica questa legge.
Lo scorso 20 maggio, il procuratore generale Karim Khan ha dichiarato di aver chiesto alla Corte di emettere un ordini di arresto per Netanyahu, Gallant, Halevi e Sinwar.


Israele

Il capo dell’opposizione Lapid sostiene che un cessate il fuoco a Gaza ridurrà la tensione nel nord e permetterà ai coloni israeliani sfollati da 9 mesi di ritornare nelle loro case.
Ma il premier non ci tiene né al ritorno degli sfollati israeliani del nord, né al rilascio degli ostaggi. A lui interessa che questa guerra continui il più a lungo possibile, per mantenere la sua poltrona.

Oltre alle perdite in vite di soldati, centinaia di feriti e migliaia di militari tornati dal fronte con forti scompensi psichiatrici, il governo Netanyahu, con questa aggressione genocidaria sulla popolazione di Gaza, ha ridotto in ginocchio l’economia israeliana. Il settore turistico ha perso, nel primo quadrimestre gennaio-aprile 2024, l’80% visitatori rispetto allo stesso periodo del 2023. La maggior parte delle compagnie aeree hanno sospeso i voli da e per gli aeroporti israeliani, a causa delle minacce della guerra.

Anche ieri si sono tenute moltissime manifestazioni contro il governo Netanyahu, per chiedere la ripresa delle trattative con il movimento Hamas. La repressione della polizia è stata particolarmente feroce.

Di un altro tenore invece la manifestazione annunciata per oggi, lunedì. Si terrà stasera alle 18.30, a Tel Aviv, la prima grande manifestazione per la Pace, per dire no alla guerra, per la fine del conflitto e per un nuovo accordo negoziale.

“Una risoluzione politica del conflitto che garantisca i diritti di entrambi i popoli all’autodeterminazione, alla sicurezza, alla dignità e alla libertà” si legge nell’appello sottoscritto da oltre 50 associazioni israeliane ed associazioni miste, composte da ebrei, arabi, israeliani, palestinesi, uniti da un obiettivo comune: pace, sicurezza e rispetto reciproco.

Ieri si sono tenute in molte città del mondo iniziative di supporto a questo movimento pacifista. Si potrà seguire online la manifestazione di Tel Aviv secondo le indicazioni di questo sito ufficiale, dove è anche pubblicato l’appello integrale e le firme degli aderenti: (QUI in lingua inglese).

Arma nucleare

Il quotidiano Maariv ha pubblicato la dichiarazione di un alto funzionario dell’ente pubblico per l’industria aeronautica, Yaer Katz, secondo la quale Israele ha la capacità di capovolgere la situazione, in caso di un attacco interregionale, con l’uso ‘delle armi del giorno del giudizio’, un riferimento esplicito all’uso delle bombe nucleari.
Katz ha elogiato il ruolo di Stati Uniti, Francia, GB e Germania nel sostegno totale nella difesa di Israele quando è stata sottoposta all’attacco iraniano. “I nostri alleati sono sempre con noi”, ha affermato.
Va ricordato che il ministro del patrimonio culturale israeliano, Amihai Eliyahu, aveva dichiarato lo scorso dicembre che Israele potrebbe risolvere la vicenda di Gaza lanciando una bomba atomica. Dichiarazioni che sono finite nel dossier della Corte di Giustizia Internazionale, che sta dibattendo il ricorso del Sud Africa contro Israele con l’accusa di genocidio.

Nuovo nazi-sionismo

Il ministro israeliano della sicurezza, l’estremista Ben Gvir ha fatto dichiarazioni a dir poco naziste sui prigionieri palestinesi. Ricordiamo che questo ministro israeliano è stato condannato per terrorismo. Ben Gvir spinge per legalizzare la pena di morte per i prigionieri palestinesi e conferma l’uso della fame come arma di guerra contro migliaia di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. “Devono essere tutti uccisi con una pallottola alla testa. La legge per l’esecuzione dei prigionieri, proposta dal mio partito, sarà approvata in terza lettura dal parlamento. Fino all’approvazione della legge per ucciderli legalmente, forniremo loro quel poco di cibo per mantenerli in vita”.

Trattative

L’amministrazione Biden ha bisogno di un successo sul fronte scambio di prigionieri tra Netanyahu e Hamas. Gli esperti hanno lavorato sul testo della proposta di accordo, per avvicinare le posizioni delle due parti, ma la cosa non sembra possibile. Netanyahu ha detto chiaramente che la guerra non si fermerà.
I governi di Egitto e Turchia hanno contattato Ismail Hanie, leader di Hamas, per convincerlo ad accettare la nuova versione. La sua risposta è stata determinata “Se nel testo di accordo non ci sarà scritto nero su bianco che, alla fine delle tre fasi di cessate il fuoco, è prevista anche la conclusione del conflitto con il ritiro totale delle truppe di occupazione, non se ne farà nulla”.