Giornalisti nel mirino
Il governo israeliano ha deciso di rinnovare la chiusura degli uffici di Al-Jazeera e il blocco della ricezione in Israele.
È il terzo provvedimento repressivo contro l’emittente del Qatar, per tentare di nascondere la verità della guerra alla stessa popolazione israeliana.
“Un provvedimento inutile, ha detto un commentatore di un canale tv israeliano privato, perché la gente per conoscere le notizie censurate, segue i programmi di Al-Jazeera sul web”.
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Cisgiordania e Gerusalemme est
A Gerusalemme est, le autorità di occupazione israeliane hanno ordinato la demolizione di due attività commerciali. Il pretesto è la solita mancanza di autorizzazione edilizia. L’inconsistenza dell’accusa è facilmente dimostrabile: le due costruzioni sono precedenti alla nascita di Israele.
È una guerra all’economia palestinese nei territori occupati, per accaparrarsi i terreni palestinesi e destinarli ai coloni. Secondo l’ente contro il muro e la colonizzazione, nella prima metà del 2024, le forze di occupazione hanno demolito 338 attività commerciali nella Cisgiordania e Gerusalemme est. Altre 359 sono state annunciate, tra le quali 85 a Gerusalemme est.
Rastrellamenti a Qalqilia, dove le truppe di occupazione hanno arrestato molti giovani, mettendoli con la faccia al muro inginocchiati e simulando esecuzioni di massa.
Altri rastrellamenti hanno toccato località a Betlemme e Ramallah.
(Grazie all’on. Luisa Morgantini per la segnalazione).
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Corte di Giustizia Internazionale
Il ministro israeliano degli esteri ha diramato agli ambasciatori le linee di condotta contro il responso della Corte Internazionale di Giustizia.
“Bisogna minare la credibilità della Corte e sottolineare la non competenza in una vicenda che riguarda l’amministrazione delle terre storiche di Israele”.
Un altro punto dell’offensiva propagandistica è quello di affermare che questa “interferenza della Corte” non aiuta il processo negoziale tra le parti.
Se andate a sfogliare i giornaloni scorta mediatica del genocidio, troverete eco di queste argomentazioni.
Su un asse completamente contrario invece si pongono le associazioni della solidarietà e per la Pace.
Ecco il testo integrale del comunicato delle associazioni italiane di solidarietà (ARCI, Assopace Palestinese e AOI): https://www.anbamed.it/2024/07/20/loccupazione-israeliana-e-illegale-lappello-di-arci-aoi-e-assopace-palestina/
Prigionieri
Il dipartimento delle carceri della polizia israeliana ha annunciato che è cominciato il trasferimento dei detenuti del campo di concentramento di Sde Tiema verso altre prigioni. “Abbiamo provveduto alla costruzione di gabbie metalliche per la detenzione degli arrestati, a causa dell’affollamento carcerario”.
Vi ricordate le immagini delle torture ad Abu Ghraib in Iraq e a Guantanamo? E i campi di concentramento nazisti?
Ad ogni caso Bin Gvir è contrario alla costruzione delle gabbie metalliche. “L’affollamento dei detenuti in una piccola cella non è contro le norme internazionali”, dice.
I servizi di sicurezza israeliane hanno presentato al governo un rapporto che sostiene la presenza di 21 mila detenuti nelle carceri con una capienza totale di 14 mila.
Trattative
Netanyahu ha ammesso la partenza, giovedì prossimo, di una delegazione di negoziatori a Doha.
Lo ha comunicato il suo ufficio di segreteria.
Il ministro dell’energia ha affermato che un accordo sarà raggiunto entro due settimane.
È la politica degli annunci prima del discorso di Netanyahu al Congresso e i suoi incontri con Trump e Kamala Harris. L’incontro con Biden è stato cancellato, dopo l’annunciato ritiro dalla corsa elettorale.
Cosa succede del suo falso piano per il cessate il fuoco?
Israele
Scontri tra sostenitori di Netanyahu e manifestanti che chiedevano trattative subito per la liberazione degli ostaggi.
Un gruppo di familiari degli ostaggi e loro sostenitori hanno organizzato una protesa all’aeroporto di Tel Aviv contro la partenza di Netanyahu a Washington.
La polizia ha impedito loro di entrare nell’aeroporto.