Viviamo in un mondo in cui la disumanizzazione sta crescendo e nemmeno le Nazioni Unite sono più un riferimento nella risoluzione dei conflitti internazionali. Un mondo devastato da numerose guerre, in cui lo scontro tra le potenze dominanti ed emergenti, pur con responsabilità molto diverse, colpisce prima di tutto le popolazioni civili (vedi ad esempio il genocidio in atto del popolo palestinese perpetrato dalle Forze Armate israeliane). Un mondo con milioni di migranti, rifugiati e sfollati ambientali costretti ad attraversare confini gravidi di ingiustizia e morte. Un mondo in cui si ricorre al massacro per accaparrarsi risorse sempre più limitate. Un mondo in cui la concentrazione del potere economico nelle mani di pochi compromette, persino nei Paesi sviluppati, ogni speranza di realizzare una società basata sul benessere per tutte e tutti.
In sintesi, questo è un mondo in cui la giustificazione della violenza, in nome della “sicurezza di parte”, porta alla crescita di scontri bellici di proporzioni incontrollabili, che distruggono in maniera generalizzata e pervasiva, nei corpi, nelle menti e negli spiriti, quanto in ciascuno di noi vi è di umano. Eppure nessun blocco di potere, nessuna alleanza tra Stati, può oggi vincere una guerra senza che l’abisso inghiottisca ciascuno dei contendenti. Ci stiamo avvicinando a grandi passi, per via di scelte insensate, all’Apocalisse, sia per il genere umano sia per tutte le altre creature che abitano il pianeta Terra. Sono due anni consecutivi che gli scienziati atomici americani ammoniscono che siamo a soli 90 minuti (su 24 ore = 86.400′) dalla mezzanotte nucleare. E noi dovremmo ancora tenerci le bombe termonucleari custodite a Ghedi e Aviano? Dovremmo essere ancora disponibili a dispiegare nuovi euromissili e a puntarli contro la Russia?
Siamo persone e realtà organizzate contrarie alla guerra e a tutti gli strumenti che la rendono possibile: concetti strategici e alleanze aggressive, spesa militare, ideazione, produzione ed esportazione di armi (nucleari, biologiche, chimiche e convenzionali), economia di guerra, eserciti ed esercitazioni, basi, servitù e poligoni militari.
Facciamo questo presidio per contestare la promozione a Quartier Generale ARF (Allied Reaction Force) della Base NATO di Solbiate Olona, che già è sede della NRDC – Ita, cioè di uno dei comandi NATO per il dispiegamento rapido. Una scelta, maturata nel summit di Vilnius nel 2023, che consente al SACEUR (Supremo Comando Alleato in Europa, massima autorità militare della ACO – Comando delle Operazioni Alleato) di disporre di forze prontamente impiegabili (in tutti i domini: aria, acqua, terra, sottomarino, spazio e cyberspazio) per interventi immediati in tutte le circostanze – opinabilmente definite di “crisi” – ovunque nel mondo.
La crescita dell’importanza strategica della Base aumenta il coinvolgimento italiano, e in particolare l’area a nord di Milano, nel rafforzamento delle capacità belliche, anche aggressive, della NATO. La Base e il territorio circostante divengono così un bersaglio primario dei cosiddetti nemici del Patto Atlantico: una minaccia che non possiamo assolutamente tollerare. Così come troviamo altrettanto inaccettabile che il nostro Paese, le terre in cui abitiamo, diventino luogo di elaborazione, pianificazione e gestione di attacchi nei confronti di popoli presupposti nemici.
Siamo dunque per la rimozione della Base e per lo scioglimento della NATO, l’Alleanza più potente e – almeno dal 1999 – aggressiva della storia umana. Un’Alleanza che si comporta come fuorilegge (vedi ad es. gli attacchi alla ex Jugoslavia e alla Libia), ma che al contempo si investe unilateralmente del ruolo di tutore della legge internazionale, anche in sostituzione dell’ONU. Ci dicono che dobbiamo aumentare le spese militari, ma, considerando anche i Partner della NATO, la spesa militare di questa coalizione nel 2023 era il 72% della spesa militare mondiale, mentre quella della Russia era il 4,5% e quella della Cina il 13%. Ci dicono che dobbiamo aumentare le esportazioni belliche, ma i Paesi NATO sono responsabili del 73% del mercato mondiale delle armi, seguiti dalla Russia al 16% e dalla Cina al 5%. Ci dicono che Russia e Cina stanno incrementando il loro arsenale nucleare, ma da anni in questo settore gli USA spendono 4,5 volte più di quanto spende la Russia.
La NATO è una delle principali cause dell’instabilità internazionale, non certo una soluzione ad essa.
Abbiamo poco tempo a disposizione. Unisciti a noi per contestare il potere militare e per creare condizioni per una pace vera e feconda, fondata sulla sicurezza comune, sull’impiego socialmente utile delle risorse e sulla tutela dell’unico pianeta che abbiamo.
Noi ci proponiamo di proseguire la mobilitazione sia partecipando a iniziative analoghe a livello nazionale, come ad esempio la manifestazione nel capoluogo toscano organizzata da “No Comando NATO né a Firenze né altrove”, prevista per il 21 settembre 2024, sia organizzando sul nostro territorio un corteo ad ottobre.
Siamo altresì intenzionati a cooperare con tutte le realtà che, accomunate dal riconoscimento dei principi fondamentali della Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza e, in particolare, dal ripudio della guerra così come è prescritto dall’Articolo 11, volessero opporsi con noi alla NATO e alla presenza della Base a Solbiate Olona.
Contattaci per condividere questo impegno! Restiamo umani! abbassolaguerra@gmail.com
Abbasso la Guerra OdV Venegono, Comitato promotore nazionale della 3^ Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, Comitati promotori milanese e Alto Verbano della 3^ Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, Punto Pace di Pax Christi Tradate, Assemblea Popolare di Busto Arsizio, Tavolo per la Pace dell’Alto Verbano, Argonauti – Mondo Senza Guerre e Senza Violenza – Milano, Comitato intercomunale per la Pace del Magentino, ATTAC Saronno, ResQ People Equipaggio di Terra Saronno, Kinesis Tradate, Rete Mobilitazione Globale per la Pace Varese, Osservatorio Contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università Varese, Circolo Laudato Si’ S. Francesco Busto Arsizio, BiciPace Turbigo, Donne e Uomini Contro la Guerra Brescia, Centro Sociale 28 maggio Rovato, Laici Missionari Comboniani Venegono.
All’iniziativa partecipano alcune “Donne in cammino per la Pace”.
Aderiscono Potere al Popolo Brescia, Carc Milano, Coordinamento No Triv Lombardia, Potere al Popolo Varese e Unione Popolare Varese, Rete Varese Senza Frontiere.