La moglie di Julian Assange dopo aver partecipato al Wired Next Fest, si è presentata in piazza Castello, purtroppo con non troppi cittadini presenti in piazza; forse dovuta alla già nutrita presenza all’evento precedente.
Con Stella sono intervenuti Germana Leoni (autrice del libro su Assange) Moni Ovadia e, sempre presente con la sua stretta cella, di tre metri per due, disegnata a terra, l’instancabile Lorena Corrias, che dall’agosto del 2022, con la divisa arancione dei detenuti di Guantanamo manifesta la sua solidarietà nonviolenta ad Assange: “un grande eroe, un uomo unico, una grande intelligenza, un esempio per tutti noi”.
Nel corso della manifestazione si è sottolineato che sempre più città italiane italiane hanno conferito la cittadinanza onoraria a Julian Assange.
Dopo Lucera, forse il primo comune in provincia di Foggia di 53mila abitanti, che nel luglio del 2022 ha dato la cittadinanza onoraria a Assange, è iniziato un susseguirsi di Comuni che si sono onorati di avergli conferito questa onorificenza, dai più piccoli ai piu grandi: Foggia, Pinerolo (TO) Marcellina (RM), Pescara, Castelnuovo Cilento (SA) Savona, Roma, Bologna, Napoli, Reggio Emilia, Polistena (RC), Imola, Ivrea, molti altri a seguire.
Un lungo elenco che sempre più si infittisce e, come ha sottolineato Stella Assange, in Piazza Castello, le città italiane e i suoi cittadini dimostrano essere i più numerosi sostenitori della sua causa di liberazione.
Tuttavia, a questo lungo elenco, la città di Milano prosegue nel negargli la Cittadinanza.
Per ben due volte il Comune si è distinto dagli altri comuni nel non concedergliela, così come per ben due volte nega la possibilità di poter installare il gruppo statuario “Anything to Say” dello scultore Davide Dormino, senza fornirne le motivazioni .
Un’opera che è stata esposta a Parigi, Bruxelles, Londra, Sydney, Berlino, Napoli, Roma, e fino a qualche giorno fa a Bologna.
NO! La giunta milanese non la vuole!
Forse costa troppo per la giunta l’occupazione di suolo pubblico dell’opera?
Quali interessi può avere nei confronti degli Stati Uniti la città di Milano a fronte della sua storia?
Alla fine della manifestazione una performance della danzatrice Caterina Ravollini ha messo in scena l’opera “Anything to Say” anche senza il permesso.