Secondo quanto denunciato dall’Ufficio Europeo per l’Obiezione di Coscienza (EBCO), War Resisters’ International (WRI), l’International Fellowship of Reconciliation (IFOR) e Connection e.V. (Supporto Internazionale ai disertori e agli obiettori), le forze di polizia russe hanno effettuato arresti di massa nei confronti di uomini in età di leva, portandoli poi al “Punto di Raccolta” situato in via Ugreshskaya 3, edificio 6. Questi individui, spesso già ricorrenti contro la leva militare, sono stati detenuti, rasati e vestiti con uniformi militari contro la loro volontà, e privati del diritto di accesso ai loro rappresentanti legali.
Questi atti costituiscono una palese violazione del diritto umano all’obiezione di coscienza, garantito dall’articolo 18 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ICCPR), e del diritto alla tutela giudiziaria dei propri diritti e libertà.
PeaceLink si unisce alle organizzazioni internazionali nel condannare fermamente queste pratiche e nel chiedere alle autorità russe di rispettare pienamente il diritto all’obiezione di coscienza, e di cessare immediatamente le azioni repressive contro i coscritti.
Esprimiamo solidarietà agli obiettori di coscienza in Russia, Bielorussia e Ucraina, e sosteniamo con forza la campagna #ObjectWarCampaign, che promuove e organizza la solidarietà internazionale per gli obiettori di coscienza.
Per ulteriori dettagli sulla situazione degli obiettori di coscienza in Russia e in altri paesi coinvolti, si rimanda al Rapporto Annuale di EBCO “Obiezione di Coscienza al Servizio Militare in Europa 2023/24”, disponibile sul sito web di EBCO (www.ebco-beoc.org).
La guerra in Ucraina e il reclutamento forzato a Mosca. Protesta internazionale dei pacifisti
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