Nel santuario dell’Europa dis-unita
avanzano i sacerdoti del nazionalsocialismo
cristallizzano le coscienze di classe
e le sciolgono nelle tregue
che vengono osta-colate e fuse
nelle voglie di pace
nelle camere oscure senza sviluppo.
Nel santuario dell’Europa dis-unita
le scelte governative tacite e pelose
caricano le tensioni ad alto rischio
nelle strade e nelle piazze
e nel mondo del lavoro
dove scorre la civiltà dei popoli
e li rende paradossalmente liberi e schiavi.
Nel santuario dell’Europa dis-unita
non c’è posto per i corpi senza vita
e i migranti vengono mercificati
de-portati da una riva all’altra
dove resiste il bisogno profondo
di un amore senza frontiere
da salvare negli anni a venire.
Nel santuario dell’Europa dis-unita
c’è anche il fuoco della non violenza
che brucia i crimini di guerra
carichi di germi spu-dorati e virulenti
che negano la rinascita dei popoli
e l’aurora di un mondo giovanile
che non si arrende e lotta a mani nude.