Al Magnifico Rettore del Politecnico di Torino

Stimato Prof. Stefano Corgnati,

ho letto su alcuni quotidiani e su internet che il Prof. Massimo Zucchetti, ordinario di impianti nucleari al Politecnico di Torino, è stato oggetto di forti critiche e accuse di “violenza verbale” per un post scritto sulla sua pagina facebook, un commento verso una partita di calcio, dove il professore, in qualità di tifoso, ridicolizzava la squadra ucraina e il leader politico di quella nazione.

Ho sentito che, per una frase magari inopportuna, è stata avanzata da più parti addirittura un suo allontanamento dell’insegnamento al Politecnico.

Come Presidente dell’ANPPIA di Torino (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti), succeduto all’avvocato Bruno Segre che purtroppo ci ha lasciato a gennaio, trovo questa ipotesi pretestuosa. Ritengo infatti che la frase contestata sia legata a pura tifoseria calcistica.

Il Professor Zucchetti possiede doti ben diverse da quelle che vengono dedotte in maniera, ripeto, pretestuosa dalla frase incriminata.

Oltre ad essere un esperto nella sua materia è infatti impegnato nell’insegnamento verso i giovani studenti non solo delle tecnologie degli impianti nucleari, ma anche nell’educare al pensiero critico. Da diversi anni al Politecnico si svolgono incontri tra professori del Politecnico e docenti di indirizzo umanistico proprio per educare al pensiero critico, a far crescere bravi tecnici e bravi cittadini che, comprendendo le scelte politiche dello sviluppo industriale, abbiano la capacità di analizzarle con senso critico.

Il Professor Zucchetti è impegnato in questo importante progetto di costruzione del cittadino responsabile.

Ricordo anche che al Politecnico di Torino ci furono in passato opinioni, espresse in Aula Magna sulla guerra in Iraq con la presenza di numerosi docenti del Politecnico, dissidenti verso le scelte dell’intervento militare, senza che ci fosse la minima intenzione di censura da parte della Direzione dell’Ateneo. Ci fu anche l’intervento del Professor Gastone Cottino, purtroppo deceduto a gennaio, sia per condannare la guerra in Iraq che quella in Jugoslavia, intervento questo ultimo svoltosi nella Sala del Consiglio del Politecnico, nel 1999.

Il Politecnico di Torino è sempre stato attento a voci dissidenti, contro ogni forma di censura del pensiero critico.

Ricordo il Professor Stragiotti, compagno di studi di mio padre Sergio, due volte Rettore del Politecnico, che firmò contro l’intervento in Iraq.

Ricordo il Professor Cavinato, unico docente torinese a non indossare la camicia nera nelle cerimonie di Laurea al Politecnico, durante il tragico ventennio fascista!

Ricordo mio padre Sergio, ingegnere minerario laureato al Politecnico di Torino, membro del CLNAI, responsabile del sabotaggio e contro sabotaggio in Piemonte, condannato a 14 anni dal TS fascista nel 1940, che difese con successo due professori del Politecnico, dopo la liberazione, coinvolti con il regime fascista, in quanto docenti seri, consentendo loro di continuare a insegnare. In quella tragica situazione! L’eventuale “punizione” del Professor Zucchetti a questo punto diventa ridicola, grottesca.

Le chiedo quindi di evitare sanzioni disciplinari rivolte al Professor Zucchetti che ha espresso in questi anni un pensiero critico, a volte in modo troppo vivace, ma serio, verso scelte politiche governative e internazionali, che riteneva e ritiene sbagliate. La censura non è mai una scelta saggia.

L’ANPPIA che ha riunito i perseguitati politici antifascisti a partire dalla strage del 18 dicembre 1922 a Torino, fino al 25 luglio 1943, che ha consegnato la tessera di perseguitato politico a Julian Assange il 7 luglio 2022, in streaming al Polo del 900, Le chiede di continuare la tradizione del Politecnico di grande apertura verso tutte le idee democratiche e in questo caso di accettare le scuse del Prof. M. Zucchetti.

Con grande stima. Boris Bellone ANPPIA-Torino