Mondadori ha da poco pubblicato “Ingordigia. Vita, morte e truffe del broker dei vip” di Gigi Riva: ex direttore del Giornale di Vicenza, ex caporedattore de “L’espresso”, inviato speciale nell’ex Jugoslavia e in Medioriente, attualmente editorialista del quotidiano Domani.

Quella di Riva è una biografia che si legge d’un fiato: attraverso lo studio rigoroso delle carte processuali e le interviste fatte, l’autore ricostruisce l’incredibile parabola di Massimo Bochicchio. Un uomo capace di vivere per decenni nel jet-set tra Roma, Londra, Capalbio, Cortina e i paradisi fiscali del pianeta.

E’ stato amico e ha raggirato come mediatore finanziario celebrità quali l’ex allenatore della Nazionale Marcello Lippi, i calciatori Stephan El Shaarawy e Patrice Evra, l’ex tecnico dell’Inter Antonio Conte, il dirigente sportivo Giovanni Malagò, l’ambasciatore Raffaele Trombetta, la scrittrice Barbara Prampolini, la mamma del noto fisioterapista romano Massimiliano Mariani. E ancora tanti altri: giornalisti, gente di spettacolo, professionisti, commercianti. Una clientela inserita in una rete di denaro e potere che nel circolo canottieri Aniene di Roma ha il suo punto di ritrovo distintivo.

Per capire l’entità della truffa messa in atto da Massimo Bochicchio basti dire che è arrivata alla cifra vertiginosa di 1 miliardo e 800 milioni di euro. Intelligente, bello, colto, ciarlatano geniale, Bochicchio aveva sposato la seconda arrivata a Miss Italia nel 1990, Arianna Iacomelli. Viveva con moglie e figli al di sopra delle sue possibilità, circondandosi di lussi tanto ingombranti quanto inutili. L’autore ne fa una disamina che dà l’idea della povertà interiore di una cultura e di un ambiente, al punto da far pensare a un distacco dalla realtà: del protagonista, ma anche delle vittime. Appartamenti disabitati nei posti più esclusivi, alberghi di stratosferico costo, collezioni di ninnoli preziosi – orologi, catenine, quadri, rarità antiquarie – mazzi di banconote e monete nei posti più reconditi, dimenticate e scovate al momento delle perquisizioni.

Il racconto di Riva su questa truffa secondo lo schema Ponzi – basata su forti guadagni ai primi investitori, foraggiati dai secondi malcapitati e destinata ad andare in pezzi – serve a far luce sulle dinamiche mentali di Massimo Bochicchio. Era un appropriato specchietto per le allodole in una cerchia di persone ossessionate dall’accumulo come conferma del proprio valore, da una bulimia di denaro per delirio di onnipotenza. Un affabulatore che solleticava gli istinti più bassi e le illusioni dei malcapitati. La sua truffa è stata possibile anche per l’omertà che serpeggiava in un contesto di evasori di tasse, tanto che la maggior parte non lo ha denunciato. L’autore scrive che l’avidità aveva provocato “la perdita di lucidità nel valutare a quali rischi si andava incontro inseguendo la chimera della moltiplicazione del soldi senza sforzo”.

La modalità dell’avere – “io sono = ciò che ho e ciò che consumo” – secondo Erich Fromm nell’esperienza ordinaria è considerata da molti l’unico stile di vita accettabile, ma le cose possono andare perdute. “Ingordigia” cattura più di un romanzo di fiction perché, narrato in maniera scorrevolissima, illumina su un mistero con accenti di realtà: quello del perché l’essere umano arrivi al punto di autodistruggersi, quando crede nell’assunto secondo cui l’esistenza ha senso e certezza in virtù degli averi che una persona possiede.

 

Gigi Riva
Ingordigia
Mondadori Strade Blu
Genere: Romanzi storici
Prezzo: € 19,00 Cartaceo
Ebook Euro 9,99
In libreria dal 14 maggio 2024