Il G7: consesso periodico dei presidenti e primi ministri dei sette Paesi più industrializzati dell’Occidente.

Borgo Egnazia, nel Comune di Fasano: luogo di amenità per ricchi.

Il Papa: capo dell’organizzazione religiosa più potente al mondo, la Chiesa cattolica.

Due giorni di sprechi di risorse per una passerella dei grandi della Terra, per confermare l’assetto neoliberista dell’economia mondiale, l’incremento dell’industria bellica e delle spese militari, la continuazione delle guerre nel mondo, lo sfruttamento delle risorse dell’Africa e la guerra ai migranti (Piano Mattei).

Il Papa al G7: Lasciatemi dissentire!

Era davvero opportuna la sua presenza? Se proprio sentiva la necessità di spostarsi da Roma in questa occasione, papa Francesco avrebbe potuto presenziare al controvertice delle associazioni e dei movimenti popolari per condividerne la contestazione dell’assetto attuale del mondo. Avrebbe potuto inviare una Lettera sulla A.I. (Intelligenza artificiale) o scrivere un’Esortazione apostolica. D’altronde, il tema è stato il contenuto del suo messaggio del 1° gennaio per la Giornata mondiale della pace. Si è invece lasciato trascinare in un’apparizione in mezzo ai grandi della Terra. Qualcuno lo ha definito come “il cappellano dei grandi”; certamente non nelle sue intenzioni, di fatto possibile nella rappresentazione mediatica.

Amici e amiche hanno stigmatizzato il mio sconcerto di fronte alla scelta fatta dal Papa, dicendo che deve poter parlare con tutti o deve stare con tutti, come ha fatto Gesù. Recandosi al G7 ha potuto guardare negli occhi i potenti del mondo, così da farsi ascoltare per spingerli a una politica più pacifica e a scongiurare l’uso della A.I. a fini bellici ed eticamente riprovevoli.

Il Papa ha già incontrato più volte nella Sede Apostolica i capi di stato o di governo, ma nessuno ha preso sul serio i suoi appelli alla pace, al disarmo, alle politiche di contrasto dei cambiamenti climatici.

A me sembra che non si voglia capire la differenza tra il “parlare con tutti” e la modalità con cui farlo. Si tratta di scegliere, anche nella rappresentazione simbolica, con chi stare. Affermare, poi, che Gesù parlava con tutti o andava con tutti, non corrisponde alla narrazione biblica. Non mi risulta che i Vangeli parlino di incontri di Gesù con i potenti del tempo se non da detenuto sotto processo, incriminato per lesa maestà e per vilipendio alla religione. E quando Pilato lo inviò da Erode, il quale era smanioso di sentirlo parlare e vederlo fare qualche prodigio, Gesù non lo degnò di una parola.

Per una volta, sui temi che interessano l’assetto del mondo attuale, lasciatemi dissentire da papa Francesco, che continuo ad apprezzare per le sue straordinarie encicliche, i suoi appelli per la pace e per la salvaguardia della Madre Terra.