Qualche settimana fa la terza sezione del Consiglio di Stato ha accolto l’appello presentato da uno studente universitario in Italia proveniente dal Libano, accogliendo, tecnicamente, così, l’istanza cautelare presentata dal suo avvocato ai fini del riesame dell’istanza di rilascio del visto di ingresso per motivi di studio. Dal 2021, il Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose ha attivato cinque contenziosi, tutti in qualche modo vittoriosi, contro le ambasciate italiane all’estero: cinque studenti che ce l’hanno fatta.  Cinque iniziative che rientrano nel progetto Yalla Study (https://www.percambiarelordinedellecose.eu/yalla-study/), che finora ha fornito la consulenza socio-legale gratuitamente e per il quale è stata  avviata una campagna di crowdfunding.

Venire a studiare in Italia non è proprio agevole. Nel Rapporto dello scorso anno di Yalla Study si evidenziava che dopo il forte calo registrato del numero di visti di ingresso concessi in Italia nel 2020 rispetto all’anno precedente (-81,9% in confronto al 2019), si è assistito nel 2021 ad una variazione annua del – 14,8%. La rete degli uffici all’estero nel 2021 ha rilasciato complessivamente 314.740 visti di ingresso per l’Italia e il Paese da cui proviene il più alto numero di richieste e di rilascio è stata la Federazione Russa con 67.333 visti rilasciati. Non si può dire lo stesso per esempio per il Libano a cui, nel 2021, sono stati rilasciati solo 3.626 visti. “Dal punto di vista della tipologia, si legge nel Report, la quota più elevata è sempre quella dei visti per turismo (rappresentano il 32% del totale dei visti rilasciati), seguita da quelli per studio, affari e motivi familiari. Nonostante si possa attestare un progressivo incremento del numero di visti rilasciati per motivo di studio (la variazione percentuale negli anni 2017/2018 e 2018/2019 è rispettivamente del 5% e del 5.6%), è ancora esiguo il numero di visti rilasciati a studenti internazionali che desiderano studiare in Italia. Se confrontiamo questi dati con quelli di un Paese come la Francia, in cui il numero di visti richiesti, anche per ragioni di studio, è maggiore che in Italia, si ricava che nell’anno 2019 sono stati rilasciati 140.610 visti di lungo soggiorno, mentre nel 2022 il numero di visti rilasciati per la Francia aumenta (circa 159.068).”  Le ragioni possono essere molteplici, tra cui scarsi finanziamenti, numero limitato di borse di studio, ma anche un basso grado di internazionalizzazione delle università italiane che può incidere sulla capacità del Paese di attrarre studenti di tutto il mondo. 

Il Rapporto 2023 metteva a confronto anche i dati di Italia e Francia relativi alle tasse universitarie.  Occorre evidenziare, innanzitutto, che l’Italia si colloca, insieme a Belgio, Francia, Spagna e Irlanda tra i Paesi europei in cui è molto elevata la quota di studenti che pagano le tasse universitarie e contemporaneamente è molto ridotta la quota di chi riceve una borsa di studio. In questi Paesi la scarsa erogazione di borse di studio rende gli studenti dipendenti dal supporto economico familiare e limita di fatto l’accesso  all’educazione terziaria, in particolar modo alle categorie meno favorite. In Italia, inoltre, la tassazione media annua per studiare all’università si attesta sui 1.473 euro per le lauree di primo livello e sui 1.628 euro per quelle di secondo livello, una delle cifre più elevate tra i Paesi sopra citati. A tal proposito Eurostudent, nell’ottava Indagine sulle condizioni di vita e di studio degli studenti universitari 2016-2018, rileva che le tasse universitarie in Italia sono aumentate di circa il 30% in tre anni  Secondo Eurydice, infine, il rapporto della Commissione europea che analizza tasse universitarie e supporto finanziario in 42 paesi, l’Italia si conferma al terzo posto per rette più salate d’Europa. Più cari, soltanto Olanda e Regno Unito. In media un anno di iscrizione a un percorso di studio triennale in Italia costa infatti 1.592 euro. Gli studenti internazionali che studiano in Italia non sono soggetti al pagamento di tasse più alte e pagano lo stesso importo degli studenti universitari a tempo pieno. La Francia, invece, opera una distinzione tra studenti internazionali e non e lo Stato copre i due terzi del costo dell’istruzione degli studenti non comunitari. Dal Rapporto emerge come i comportamenti del Governo Italiano fossero lontani da quelle politiche che avrebbero potuto garantire flussi regolari e accesso al territorio in sicurezza per migliaia di giovani migranti. 

E si avanzavano raccomandazioni al Governo per una politica di ingresso inclusiva e rispondente alle esigenze delle migrazioni, redigendo un documento programmatico triennale relativo alla politica dei flussi, perché l’ultimo adottato è relativo al triennio 2004-2006 e prevedeva di fornire un quadro di riferimento organico per i visti per motivi di studio e formazione professionale, e rafforzare la presenza dell’Italia nel circuito degli scambi culturali e scientifici, obiettivo mai monitorato. Veniva chiesto, inoltre, di monitorare l’attività delle autorità consolari circa le procedure di garanzia, tra le quali l’audizione con il richiedente, finalizzata all’accertamento ed alla valutazione dei presupposti per il rilascio del visto richiesto. E, infine, un’attenta valutazione finalizzata ad aumentare i fondi destinati alle borse di studio, diminuendo, di contro, le spese per le missioni militari internazionali, come i memorandum d’intesa con i paesi extraeuropei o con enti come la guardia costiera libica.

Venerdì 14 giugno, dalle ore 18:30, all’interno di Spin Time Labs, a Roma, in via Santa Croce di Gerusalemme, Legal Aid e Re-work inaugureranno una stagione di aperitivi a tema diritti e migrazioni.
In questa prima serata sarà presentato il Rapporto Yalla Study 2024, elaborato in collaborazione tra il Forum Cambiare l’Ordine delle Cose, il Team Yalla Study e il Team legale dello Sportello Legal Aid. Ci sarà anche Hazem Madi, un giornalista e fotografo gazawi, attivista per i diritti umani, arrivato in Italia da poche settimane che offrirà un racconto di Gaza per Gaza. L’evento è aperto a tutti e tutte.

Qui per partecipare al crowdfunding su Produzioni Dal Basso e donare ora;

Qui Per saperne di più.

Qui Yalla Study Report 2023 “Mobilità internazionale per il diritto allo studio”: https://www.percambiarelordinedellecose.eu/wp-content/uploads/2023/05/Report_Yalla_2023.pdf